Casalincontrada%2C+Edilizia+Costruzioni%3A+dichiarazioni+di+Marcello+Scurci+inesatte
abruzzocityrumorsit
/cronaca/42103-casalincontrada-edilizia-costruzioni-dichiarazioni-di-edilizia-costruzioni-inesatte.html/amp/

Casalincontrada, Edilizia Costruzioni: dichiarazioni di Marcello Scurci inesatte

Casalincontrada. “In relazione a quanto dichiarato da Marcello Scurci del Comitato Ambiente Valpescara, pubblicato in data odierna sul quotidiano Il Centro, la società Edilizia Colonnetta, promotrice del progetto per la costruzione dell’impianto a Casalincontrada, ritiene doveroso contestare le inesattezze delle dichiarazioni rilasciate e riaffermare i principi che sono alla base del progetto”.

E’ quanto si legge in un comunicato della società Edilizia Colonnetta che prosegue: “E’ privo di ogni fondamento e dunque scorretto affermare che …nell’elenco ufficiale dei materiali da trattare compaiono anche altre sostanze i cui processi di lavorazione e smaltimento producono residui pericolosi…pneumatici, rifiuti combustibili (cdr) e fluff car, ovvero residuo non metallico della frantumazione dei veicoli che, qualora contenesse Pcb, è da considerarsi rifiuto pericoloso e smaltibile in discarica solo a seguito di un adeguato trattamento di bonifica. Il progetto presentato alla Regione Abruzzo infatti prevede il recupero e il trattamento di materiali di imballaggio che hanno una codificazione ben definita e che nell’allegato al progetto sono esattamente identificati come non pericolosi e che per questo segue diverso procedimento. Dunque va ancora una volta ribadito che l’impianto non può ricevere e non può produrre rifiuti pericolosi. Inoltre: con particolare riguardo al fluff, la definizione del codice 19 10 04 indicato nell’allegato al progetto indica chiaramente che si tratta di residui non pericolosi, a differenza invece del codice 19 10 03 con il quale non va confuso se non in termini di pretestuosa disinformazione. Infine con riguardo ai rifiuti combustibili, deve essere spiegato e chiarito nuovamente che la produzione di CDR e CDR-Q (combustibile derivato da rifiuti e da rifiuti di qualità) è frutto di un processo che prevede la sola separazione e triturazione meccanica, dunque senza alcun trattamento idrico o termico, e che prevede che il materiale risultante venga venduto a ditte terze (dunque non è utilizzato dall’impianto di Casalincontrada che per farlo dovrebbe peraltro dotarsi di appositi macchinari) quali cementifici o inceneritori, o comunque ad altri impianti di produzione di combustibili alternativi. Per questo motivi dall’impianto di Casalincontrada non potranno esserci e non ci saranno emissioni di polveri e fumi in atmosfera ne’ tantomeno di liquidi nell’ambiente circostante. A ulteriore dimostrazione di quanta attenzione Edilizia Colonnetta abbia anche verso le più remote problematiche che potrebbero derivare da materiali ricevuti e per andare incontro ai dubbi emersi nei diversi incontri con i cittadini e con il Comitato, dall’elenco dei codici Cer allegati al progetto è stato eliminato il codice 19.12.12 inizialmente previsto e identificato come altri rifiuti misti. Questo per evitare ogni possibile rischio di ricevere materiale non esattamente identificato e che, proprio perché misto, ipoteticamente avrebbe potuto contenere materiali considerati potenzialmente pericolosi. Di conseguenza il quantitativo totale dei rifiuti che saranno trattati dall’impianto si riduce dalle previste 200 mila a 170 mila tonnellate/anno. Altre gravi inesattezze sono contenute infine anche nella dichiarazione secondo la quale l’impianto sorgerebbe …a poche decine di metri da agglomerati urbani e a meno di 1 km da ben 15 attività ristorative…. e per il quale sarebbe necessario lo sbancamento di terreno molto consistente….ed eliminare quasi del tutto la collina presente. La dichiarazione di Scurci – conclude il comunicato – è evidentemente dettata dalla incapacità a leggere la documentazione tecnica depositata in Regione e fornita allo stesso Comitato Valpescara, dalla quale si evince che l’impianto sia stato progettato in un’area destinata a insediamenti artigianali e industriali e a una distanza di circa 900 metri in linea d’aria da Brecciarola, le opere di sbancamento dei terreni circostanti necessarie a favorire l’insediamento non eliminerà nemmeno parzialmente la collina esistente”.