Vasto. I legali di Fabio Di Lello, il panettiere che ha ucciso a Vasto lo scorso primo febbraio Italo D’Elisa perché responsabile della morte della moglie Roberta Smargiassi, sono al lavoro per comporre il collegio di consulenti che dovranno supportare la linea difensiva del loro assistito, accusato di omicidio volontario premeditato.
Secondo i legali, lo stato psichico dell’uomo era già compromesso dal quel primo luglio, giorno dell’incidente stradale in cui morì la moglie, investita con il suo motorino dall’auto condotta da D’Elisa.
Gli avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni stanno valutando, con i consulenti psichiatrici, le condizioni psichiche di Di Lello.
Il collegio peritale sarà composto da un medico forense che possa supportare nella fasi processuali l’aspetto patologico. Intanto proseguono le visite in carcere a Di Lello, in isolamento da dieci giorni, da parte dei suoi avvocati.
“È ancora confuso – dice Andreoni – tanto che sembra non aver ancora perfettamente elaborato ciò che ha commesso. Vuol essere informato su tutto ciò che riguarda il calcio, è tifoso del Milan, ma soprattutto vuol sapere come stanno i suoi ragazzi che si allenavano a Cupello”