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Dopo la visita a Vasto Osservatorio Carcere chiede abolizione casa di lavoro

Vasto. L’abolizione della misura di sicurezza detentiva della casa di lavoro: a chiederla, al termine della visita che si è tenuta oggi nella casa di lavoro di Vasto, la più grande d’Italia, sono l’avvocato Cinzia Simonetti, componente dell’Osservatorio Carcere dell’Unione delle Camere Penali Italiane, e l’avvocato Fabiana Gubitoso, referente dello stesso organismo e Silvia Ranalli della Camera Penale di Vasto.

 Nel corso della visita gli avvocati hanno riscontrato una moltitudine di criticità, dovute alla tipologia degli ospiti della casa di lavoro e, a tale proposito, dichiarano che proprio da Vasto partirà, “senza indugio, una battaglia voluta dall’Osservatorio Carcere per l’abolizione della misura di sicurezza detentiva che, in sostanza, è solo una variante nominalistica della pena, riducendosi a strumento per aggirare i principi di garanzia propri delle pene, primo tra tutti quello di una prospettiva concreta di reinserimento”.

 “A Vasto – afferma l’avvocato Simonetti – abbiamo riscontrato una realtà non degna di un Paese civile. La distinzione tra le due tipologie di sanzioni deve fondarsi su una diversità di contenuti che, necessariamente, presuppongono una diversa gestione dei loro destinatari. La misura di sicurezza detentiva deve essere abolita perché è tale solo nel nome, ma è pena nella sostanza”.

 “La questione diventa ancora più grave laddove si consideri che la misura di sicurezza – aggiunge l’avvocato Gubitoso – non è correlata alla colpevolezza ma alla pericolosità sociale, non solo è una pena mascherata ma, addirittura, è una pena a tempo indeterminato, il cosiddetto ‘ergastolo bianco’”. “È assolutamente evidente l’irrazionalità del mantenimento di tale stortura nel nostro ordinamento, inoltre conseguente dalla mancanza di lavoro per le persone internate e alla presenza nell’istituto vastese – dichiarano gli avvocati- di una moltitudine di persone malate, invalide con inabilità al lavoro, soggetti con problemi psichici che, anche se il problema lavorativo venisse superato, non vedrebbero in questa struttura la soluzione al loro reinserimento sociale”. Gli avvocati sono stati accompagnati in occasione della visita dal direttore della Casa Circondariale di Chieti, in missione a Vasto, Giuseppina Ruggiero, dal Comandante di Reparto Commissario Nicola Pellicciaro e dal Funzionario Giuridico Pedagogico Lucio Di Blasio i quali hanno fatto rilevare anche la carenza di personale specializzato, in particolare educatori, specialisti psichiatri e psicologi. Tutti hanno convenuto sulla necessità di un intervento urgente da parte della politica che non può ignorare oltre quella che si può, senza dubbio, definire una “vergogna nazionale”.