Ai due e’ contestata l’aggravante di avere agito “in danno di chi si trova in stato di bisogno e di chi svolge attività imprenditoriale, professionale o artigianale”.Sono infatti accusati di avere prestato 2.000 euro ad un operaio e a un commerciante della zona, nei mesi di maggio e settembre, che versavano in cattive condizioni economiche. D’Alba e Bevilacqua, incensurati, avrebbero prestato la somma richiedendo la restituzione differita con interessi semestrali di oltre il 60%, piu’ un assegno bancario a garanzia. I due avrebbero poi minacciato le vittime che non riuscivano a rispettare i termini della restituzione: in un caso Bevilacqua si sarebbe fatto consegnare a forza l’auto di una vittima, una Fiat Bravo. “L’indagine – ha detto nel corso della conferenza stampa il capitano della compagnia di Atessa, Vincenzo Orlando – e’ stata possibile grazie alla collaborazione delle vittime che hanno avuto fiducia nell’azione delle forze dell’ordine”. L’interrogatorio di garanzia dei due e’ previsto per domani mattina nel carcere di Lanciano, dove i due sono attualmente rinchiusi.