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Invasione di meduse al largo delle coste teramane. Attenzione alla Pelagia noctiluca

Farsi il bagno in questo periodo non è più così tanto sicuro come negli anni passati. Sì, perché in piena primavera e con maggio che volge al termine, il mare Adriatico è già invaso dalle meduse. Al largo delle coste teramane, ma non solo, intere colonne di questo essere vivente dalla forma primitiva, stanno colonizzando i tratti di mare solitamente frequentati dai bagnanti.

Per fortuna che in questo periodo le spiagge non sono affollate, ma per chi si avventura in mare per un bagno primaverile, il rischio di essere “sfiorati” dalle meduse è altissimo, rimediando punture urticanti fastidiosissime. Secondo gli esperti l’Adriatico è un mare che sta cambiando clima e inquilini. La presenza già a primavera di così tante meduse è dovuta al surriscaldamento del mare, in modo particolare di tutto il Mediterraneo, e per la diminuzione dei suoi predatori, come il pesce azzurro.

Nell’Adriatico, in particolare, possiamo incontrare 5 tipi di meduse: Rhizostoma pulmo, Cotylorhiza tubercolata, Aurelia Aurita, Pelagia noctiluca e Cubomedusa Mediterranea (Carybdea marsupialis). Le prime due si avvicinano raramente alla spiaggia, preferendo di solito il mare aperto. L’Aurelia in genere è presente in Adriatico tra maggio e inizio giugno.

Queste 3 hanno tutte un potere urticante basso, quindi possiamo dire che non danno molto fastidio.

Le altre due, invece, Pelagia noctiluca e Cubomedusa Mediterranea, sono urticanti. Soprattutto la Palagia che provoca bruciore e un eritema che permane per molti giorni e in certi casi lascia un segno permanente. Entrambe hanno abitudini costiere e purtroppo stanno già invadendo l’Adriatico. A dare l’allarme sono stati i pescatori della zona e i primi turisti che hanno rimesso in acqua le imbarcazioni da diporto. Hanno raccontato di averne incrociate delle orde a meno di 500 metri dalla riva. Insomma, la paura di essere “accarezzati” dalle meduse sta già prendendo il sopravvento.

Lino Nazionale