Chieti. Un problema che torna con il riavvicinarsi dei mesi estivi, è quello dei rumori notturni, della musica ad alto volume, degli schiamazzi gratuiti, è un leit motiv che si ripete tutte le estati e che a Chieti colpisce soprattutto la parte bassa della città.
A pagarne le spese sono soprattutto i residenti del posto. Un esempio eclatante è via Pescara a Chieti Scalo. Gli abitanti della zona sono stanchi da ormai diverso tempo lamentano di sentirsi particolarmente abbandonati dalle istituzioni ma soprattutto, al momento, il problema più pressante è quello della musica da “auto” che si protrae fino all’alba e ad alto volume con conseguenti suoni di clacson, urla e schiamazzi notturni. “Non se ne può più – dice un residente che abita in via Pescara – la via di notte è presa in ostaggio. In questa zona abitano persone anziane e malate che stentano a prendere sonno per il continuo vociare dei giovani. Tra l’altro, sullo stesso tratto di strada, sfrecciano indisturbati moto e motorini. Si aggiunge poi che più di qualcuno, gareggia con altre moto. Più di qualcuno ha provveduto a segnalare il fatto ai Carabinieri della locale stazione con la speranza di ottenere almeno una periodica sorveglianza”.
Alessandro Carbone, capogruppo di Fli in Comune è categorico: “Ho già diverso tempo fa esposto il problema in Commissione, chiedo un intervento urgente per risolvere questo problema per i residenti della zona i quali hanno già iniziato da diverso tempo una raccolta firme per portare il poblema sul tavolo del sindaco. In primis – continua Carbone – bisogna individuare sanzioni per chi urla e disturba, introdurre ad esempio un’ordinanza ad hoc. In secondo luogo è necessario regolamentare la chiusura dei bar, che nelle zone residenziali dovrebbe essere uguali per tutti e fissata a mezzanotte poichè, sostenere il diritto al riposo nelle ore centrali della notte non equivale a far morire la città. Il centro residenziale della città la notte non muore, semplicemente dorme. E lasciandola in balia di schiamazzi e maleducazione impunita, invece, che si è complici del degrado. Da sempre sono stato favorevole allo sviluppo delle attività commerciali e di ristorazione ma ritengo che sia necessario creare delle zone ricreative al di fuori dei circuiti abitativi sfruttando tra l’altro zone della città periferiche da rivalutare dove chi ama fare le ore piccole, possa avere la possibilità di trascorrere la notte senza distrubare che invece intende dormire, è necessario tutelare il sacrosanto diritto alla salute e alla proprietà”.
Francesco Rapino