Chieti. Ammonta a circa sette milioni di euro l’evasione fiscale scoperta dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Chieti, dopo una lunga indagine di polizia tributaria, durata più di un anno. L’evasore è un soggetto privato già segnalato all’Autorità Giudiziaria per reati di evasione fiscale che, in qualità di amministratore di società sottoposte a verifica fiscale dal 2004 al 2008, non aveva presentato le dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva, relativamente ai ricavi derivanti dall’attività creditizia e di raccolta del risparmio, risultata poi svolta in maniera del tutto abusiva.
Le indagini hanno permesso di raccogliere una serie di elementi utili ad accertare che l’uomo trasferiva fondi dai propri conti correnti bancari a varie società le cui compagini erano del tutto estranee al soggetto finanziatore e la cui natura risultavano essere operazioni di finanziamento con obbligo di restituzione da parte dei beneficiari.
Le indagini finanziarie hanno fatto emergere il coinvolgimento di altre società, costituite in forma di capitali a responsabilità limitata che hanno registrato le stesse operazioni di finanziamento con obbligo di rimborso ad altri soggetti organizzate in forma societaria le cui compagini non evidenziavano una rete di partecipazioni incrociate tale da rivelare l’esistenza di un legame economico-imprenditoriale.
La normativa stabilisce che le società, per l’approvvigionamento delle proprie risorse finanziarie, possono avvalersi dell’emissione di strumenti finanziari o ricorrere ai finanziamenti dei soci che detengono almeno il 2 per cento del capitale sociale nonché ai soggetti abilitati (banche, società finanziarie etc.).
Le indagini hanno permesso di dimostrare che sia il soggetto verificato che le altre società, non ottemperando al rispetto dei presupposti normativi, hanno di fatto svolto un’attività di finanziamento e raccolta del credito, creando un “sistema finanziario parallelo ai canali ufficiali”. Hanno così potuto evitare il ricorso ai soggetti abilitati, inserendosi illegalmente nel libero mercato e sottraendosi ai controlli di affidabilità e stabilità.
A conclusione delle operazioni, i finanzieri della Compagnia di Chieti hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria competente il contribuente ed i rappresentanti legali della società coinvolte, per i reati di esercizio abusivo dell’attività creditizia e di raccolta del risparmio in violazione al Testo unico bancario.