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Giustizia Sociale: ‘Al Comune di Chieti gestione al taralluccio e vino e al tira a campare’

Chieti. “Che senso ha convocare i Consigli Comunali per la discussione degli ordini del giorno e delle mozioni presentate dai consiglieri comunali se poi il Sindaco e la Giunta, impegnati dall’esito della votazione (il più delle volte all’unanimità), non danno alcun seguito alla volontà espressa dal Consiglio Comunale?”.

 Così in una nota il capogruppo di Giustizia Sociale in Consiglio Comunale a Chieti, Bruno Di Paolo, che aggiunge: E ancor più che senso ha presentare delle proposte di deliberazione da parte dei consiglieri se poi vengono sistematicamente “insabbiate in Commissione” con le scuse piu’ disparate (quella più ricorrente è comunque la mancanza del parere del dirigente che o è in ferie, o è in malattia ecc.)? Insomma, per l’Amministrazione Comunale di Chieti, nei fatti, l’indirizzo politico espresso dal Consiglio Comunale non ha nessun valore, nemmeno a livello morale, e, soprattutto, ogni scusa diventa buona per bloccare le iniziative dei consiglieri comunali, soprattutto se di minoranza.  Da capire se tutto dipende dalla volontà preordinata del Sindaco Di Primio di “umiliare” costantemente il Consiglio Comunale e ridimensionare la figura istituzionale del consigliere comunale, oppure figlia dell’incapacità dell’Amministrazione di dar seguito alla linea politica espressa dal Consiglio Comunale e dall’inadeguatezza di qualche dirigente comunale. Resta il fatto che i cittadini stanno ancora aspettando l’attivazione da parte dell’Amministrazione della diretta streaming dei lavori dell’Assise Civica, richiesta dal sottoscritto attraverso un Ordine del Giorno oltre un anno fa, precisamente il 30 luglio 2015- per fornire ai cittadini la possibilità di esercitare concretamente il proprio sacrosanto diritto di fungere da controllori di coloro ai quali hanno affidato l’amministrazione della propria città-, approvato praticamente all’unanimità dal Consiglio Comunale.
Così come non si hanno notizie dell’esito dell’impegno assunto dall’Amministrazione, per la predisposizione (entro il 30 giugno 2016) del “P.E.B.A. – Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche –“ su iniziativa del Gruppo Consiliare Giustizia Sociale attraverso una “Mozione” presentata a settembre 2015 (quindi anch’essa oltre un anno or sono) e votata all’unanimità dal Consiglio Comunale”.

 “E che dire del silenzio – conclude Di Paolo – che regna sovrano, sulla proposta di deliberazione con annesso regolamento, sempre presentata dal sottoscritto e accolta con grande interesse dalla cittadinanza, addirittura risalente a gennaio 2015 per “Istituire l’albo degli artisti della città –ArtiCH”, finalizzata a promuovere i professionisti teatini dell’arte e garantire all’ente collaborazioni di prestigio a costi contenuti, per l’organizzazione di manifestazioni ed eventi, “congelata” da mesi in sesta Commissione Consiliare in attesa del parere del dirigente che non si sa quando arriverà. E potremmo continuare ancora. Insomma, appare evidente che si va avanti con una gestione istituzionale, basata sul “taralluccio e vino” e del “tira a campare”, che certamente non aiuta l’attività del consigliere comunale. Sarebbe auspicabile che il Presidente del Consiglio Comunale prendesse atto del malcontento di tanti consiglieri comunali che si sentono mortificati perché non messi in condizione di poter esercitare il loro ruolo, magari invitando ufficialmente il Sindaco Di Primio a relazionare in proposito in Consiglio Comunale”.