La “politica” dell’albergo nega l’ingresso di animali nella struttura; replica l’Unione Italiana Ciechi: “ violazione dei nostri diritti umani basilari”.
Fa molto discutere la scelta di una struttura alberghiera di Rimini che ha rifiutato la prenotazione di una persona cieca perché accompagnata da un cane guida. Protagonista della vicenda una signora pugliese che aveva intenzione di soggiornare dal 28 al 31 agosto presso l’hotel St. Gregory Park di Rimini. Inizialmente, l’addetto alle prenotazioni ha accettato la prenotazione salvo poi cambiare idea quando ha saputo che la signora, in quanto non vedente, sarebbe stata accompagnata da un cane guida.
Nonostante la legge premetta espressamente l’ingresso dei cani guida in qualunque esercizio aperto al pubblico, l’addetto alle prenotazioni dell’albergo riminese è stato irremovibile. La posizione del dipendente dell’hotel St. Gregory Park è stata poi giustificata e confermata dall’amministratore della struttura, Mauro D’Amico, che in una nota ha dichiarato: “A tutti i potenziali ospiti che ci richiedono di poter portare con loro degli animali, rispondiamo negativamente senza aggiungere altro. Nel caso del cieco richiedente, oltre a rispondere negativamente, abbiamo provveduto a segnalare una struttura limitrofa che offre gli stessi servizi, dopo averla contattata e aver concordato lo stesso prezzo nonostante avesse costi diversi nel periodo desiderato”, inoltre, continua ancora D’Amico “Al momento della prenotazione i clienti sono certi che al loro arrivo troveranno una struttura completamente priva di residui quali possono essere i peli di gatti o cani, causa di allergie per molti. E non ci si può suggerire una maggiore attenzione nelle pulizie per ovviare al problema delle allergie”.
Sulla vicenda è intervenuta anche il vice sindaco Rimini, Gloria Lisi, che auspicando una lettera di scuse da parte della struttura alberghiera, ha parlato di “episodio grave, del tutto fuori luogo e fuori scala rispetto a quella cultura dell’ospitalità assoluta, universale che la nostra terra ha sempre espresso”.
Ferma presa di posizione anche dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Uic, che per mezzo del suo presidente Mario Barbuto, ha ricordato che: “Il cane guida è un vero compagno di libertà, sempre disponibile e pronto ad assecondare le necessità di autonomia e di mobilità. Purtroppo però, ancora oggi, troppo spesso non viene permesso al non vedente accompagnato dal cane guida di soggiornare in un albergo, entrare in un ristorante, prendere un taxi o utilizzare mezzi di trasporto pubblico, nonostante l’esistenza della legge, e il buon senso. Ogni rifiuto di questa nostra libertà costituisce una violazione dei nostri diritti umani basilari. A questi diritti non potremo mai rinunciare ed è nostro dovere difenderli in ogni sede e con ogni mezzo”.