L’incompiuta vastese – che fa il paio con la condizione di tutte la altre grandi infrastrutture “dedicate” all’autotrasporto, come l’interporto di Manoppello, il centro smistamento merci della Marsica, gli autoporti di Roseto e Castellalto – diventa simbolo della protesta del mondo dell’autotrasporto regionale, che sollecita le istituzioni a dare seguito all’apertura di strutture ormai pronte, ma nonostante ciò ancora indisponibili per l’utenza. Una situazione, in un’area a forte concentrazione del traffico pesante, che crea problemi di sicurezza alla circolazione, agli autotrasportatori e ai cittadini.
Alla protesta per chiusura delle grandi infrastrutture si unirà quella per l’evidente disagio legato alle interruzioni presenti lungo la statale 16, sempre nel territorio dei comuni dell’area compresa tra Vasto e Fossacesia.
“Il nostro intento – spiega il direttore della Cna di Chieti, Letizia Scastiglia, che è tra gli organizzatori della protesta – è collaborare positivamente con le istituzioni per risolvere l’annosa questione dell’autoporto di San Salvo, non certo creare disagi ai cittadini. Il presidio del 6 novembre si svolgerà in modo ordinato e pacifico, senza creare problemi alla circolazione lungo la statale. Nello stesso tempo restano fermi tutti gli impegni assunti con le istituzioni dalla Cna, che ribadisce la sua totale disponibilità a lavorare per trovare soluzioni per la gestione dell’autoporto che coinvolgano le imprese”.