L’uomo ha rapito la compagna, l’ha pestata a sangue e violentata ripetutamente: ”Ti metto incinta così sarai mia per sempre”, le diceva. Alla fine, anche grazie alle intercettazioni telefoniche, è stato arrestato dalla Mobile ascolana, su ordine del gip. La vittima era stata portata in aperta campagna e abusata sotto la minaccia di un bastone. Il giorno dopo ha trovato la forza di andare in ospedale e cambiare domicilio. Ma dopo centinaia di telefonate e sms lo stalker ha scoperto il suo rifugio. Aspettava la donna sotto casa, ubriaco, quando i poliziotti, ieri sera, lo hanno fermato. E ha aggredito anche loro.
Originario del quartiere pescarese di Fontanelle, Capone è padre di due bambini, un maschio e una femmina, avuti da relazioni precedenti: la prima, risalente a più di dieci anni fa, con una donna di Pescara; la seconda nelle Marche, dopo essersi trasferito: molto probabilmente i motivi che lo hanno spinto a lasciare la città sono riconducibili ad una lunga crisi con la propria famiglia.