Il primo caso di Bail-in, la nuova direttiva europea che prevede il salvataggio degli istituti di credito coprendo le perdite con i capitali interni, applicato in anticipo rispetto a quanto previsto ossia gli inizi del 2016, ha danneggiato i risparmiatori, nello specifico azionisti e titolari di obbligazioni che si sono visti annullati i propri investimenti ex-abrupto.
L’associazione si chiede anche se tale provvedimento possa consideransi costituzionale in quanto azionisti e titolari di obbligazioni nel momento in cui hanno investito i propri capitali nella Banca non erano a conoscenza di tale rischio.
“Un provvedimento” afferma Aldo Perrotta “che, varato domenica, salva le banche ma mette in ginocchio i risparmiatori, piccoli azionisti e obbligazionisti dei territori di riferimento con piena fiducia nella propria banca. Autorità di vigilanza e le stesse banche, nelle discussioni su come procedere al salvataggio, come mai non si sono per nulla preoccupate delle conseguenze sulla clientela?”.