Chieti. Nonostante la situazione debitoria del comune di Chieti, si continua a spendere fondi per progetti mai attuati, come la riqualificazione e la creazione di nuove zone a traffico limitato.
Il 26 ottobre 2015 viene approvato in consiglio comunale il “Regolamento per l’accesso alle zone a traffico limitato”, specificando all’art. 3 che “la viabilità dei mezzi è controllata da un sistema elettronico di rilevamento”, sistema che a distanza di più di due anni dal collaudo risulta non funzionante.
Il progetto, denominato “Concerto”, è stato finanziato per circa 530.000 € di cui 288.662 € spesi dal comune teatino per avviare un bando di gara e realizzare un “sistema di monitoraggio in tempo reale e di gestione dell’accesso alle aree appartenenti alla zona a traffico limitato e per la sperimentazione di un sistema di City Logistic “.
Tale bando, indetto dal CST, centro servizi territoriali, di cui il Comune di Chieti è l’ente capofila, ha visto la partecipazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, a cui è stato devoluto un contributo di 23.595 € per l’attivazione di una parte progettuale del sistema.
All’interno del progetto sono state installate sei telecamere per ZTL (Corso Marruccino, via Ravizza, via De Lollis, via Toppi, via Sant’ Eligio e Porta Pescara) e si sarebbe dovuto installare una centralina di monitoraggio dell’aria su Largo Cavallerizza.
Il 23 agosto 2013, con ben sei mesi di ritardo, viene presentata alla stampa la realizzazione finale del sistema. Dopo aver speso gran parte dei fondi stanziati ed aver acquistato competenze che il Comune di Chieti non possiede, non è ben chiaro quando il sistema entrerà in funzione, e soprattutto quale dovrà essere il suo scopo, oltre alla mera funzione di controllo sulle ZTL citate. Infatti il ruolo del comune teatino all’interno del progetto “Concerto” è di sviluppare la parte inerente la tracciabilità delle merci con particolare riferimento alle zone a traffico limitato. Inoltre pare che la nuova giunta comunale dovrà sostenere ulteriori spese, se si vorrà vedere finalmente qualche risultato concreto.
Questi soldi pubblici, ottenuti tramite un finanziamento del Dipartimento degli Affari Regionali (DAR), non hanno avuto nessun riscontro pratico e funzionale per i cittadini, che ignari contribuiscono ad una loro gestione quantomeno discutibile.