Sul decesso è stata aperta un’inchiesta condotta dalla Procura della repubblica di Catanzaro. Dalle indagini è risultato che, nel 2008, Papaleo era stato operato a Lanciano per una patologia alla prostata. Tuttavia, le lastre relative alla fase post-operatoria non avrebbe evidenziato corpi estranei all’interno dell’addome del paziente.
A questo proposito, la Asl di Chieti sottolinea anche che presso l’ospedale Renzetti di Lanciano sarebbe abitudine utilizzare, già da qualche tempo, le garze radio-opache visibili con le normali radiografie. “Inoltre” aggiunge nella nota l’azienda sanitaria in questione, “dal riesame della cartella clinica e del referto di sala operatoria risulta che la ferrista, al termine dell’intervento, ha effettuato e riscontrato regolare il conteggio numerico dei ferri e delle garze impiegati nel corso dell’intervento. Sulla base degli elementi in suo possesso, quindi, la commissione d’inchiesta può affermare con certezza che nell’area interessata dall’intervento chirurgico effettuato a Lanciano non vi era nessun corpo estraneo”.