Dopo cinque settimane senza alcuna traccia, con le ricerche oramai sospese, è arrivata la clamorosa e inaspettata scoperta
Un caso si è riaperto con un clamoroso colpo di scena. Il protagonista è Sam Benastick, un ragazzo di soli 20 anni che lo scorso 19 ottobre si era recato nelle foreste della Columbia Britannica per un’escursione, finita però tra il terrori di chi lo conosceva. Per settimane, infatti, sono state condotte delle ricerche per ritrovarlo.
Trentacinque lunghi giorni senza neanche una traccia di quel povero ragazzo che aveva osato spingersi troppo in là. Il ventenne era reduce da una battuta di pesca e qualche giorno di escursionismo nel Redfern-Keily Park, nelle Montagne Rocciose canadesi. La sua avventura era ormai giunta al termine quando ha deciso di fare ritorno a casa.
Il suo rientro, però, è stato più problematico di quanto pensasse e una serie di intemperie lo hanno portato a perdersi in alcune delle foreste di quell’area, senza alcun modo per poter ritrovare la strada di casa. Nella sua città d’origine per settimane sono circolati alcuni volantini che mostravano il suo volto, nella speranza che qualcuno potesse riconoscerlo.
Una speranza apparentemente vana, fino a quando negli scorsi giorni non è arrivata la clamorosa svolta. Un incontro ha cambiato la vita di Sam Benastick e della sua famiglia, riaprendo un caso che sembrava ormai destinato a concludersi con il definitivo abbandono delle ricerche.
Il ritrovamento di Sam
Lo scorso martedì, infatti, mentre due persone si recavano presso Redfern Lake per motivi lavorativi, si sono clamorosamente imbattuti nel ragazzo. Dopo alcuni sguardi, questi lo hanno riconosciuto come ‘l’escursionista scomparso’. Appoggiato a due bastoni per camminare, per tenersi caldo aveva intorno alle gambe il suo sacco a pelo legato.
Il suo ritrovamento gli ha permesso di fare ritorno in città, dove Sam ha raccontato quanto gli era successo. Il ventenne ha detto alla polizia di aver trascorso diversi giorni nella sua macchina, prima di spostarsi a valle e costruire un rifugio nei pressi di un ruscello prosciugato. Con sé aveva un telo, uno zaino e dell’attrezzatura da campeggio.
Uno dei due che hanno ritrovato Sam nella foresta, ha rivelato ad alcuni media locali che: “Trovare Sam vivo è il miglior risultato che potessimo sperare. Dopo tutto il tempo che è mancato, temevamo che questo non sarebbe stato il risultato”. Sam si era spostato sulla strada dei soccorritori a causa delle convenienti condizioni metereologiche.
Lo stesso Adam Hawkins, l’altro soccorritore, ha confessato che: “Queste sono condizioni molto difficili in cui chiunque può sopravvivere, soprattutto con poche provviste e cibo. Anche per escursionisti esperti”.