L’esecutivo è nuovo, i provvedimenti anti-Covid e il modo in cui questi vengono adottati sono rimasti gli stessi.
Dopo l’annunciata riapertura degli impianti sciistici (che era stata fissata per oggi, lunedì 15 febbraio) il governo mette la marcia indietro e con la firma da parte del ministro della Salute Speranza (sentito il presidente del Consiglio Draghi, come precisato dallo stesso Speranza) a meno di 24 ore dalla ripresa della stagione, arriva lo stop alle attività sciistiche amatoriali e la chiusura degli impianti fino al 5 marzo (data in cui scadrà l’attuale Dpcm entrato in vigore il 14 gennaio).
Il provvedimento è stato emanato sulla base dell’ultimo monitoraggio e degli ultimi dati, tenendo conto delle nuove varianti che preoccupano il Comitato tecnico scientifico ed anche il ministero della Salute per la maggiore trasmissibilità, si legge in una nota del ministero stesso.
E si torna allo scontro, tra i Presidenti di regione e il governo e tra i partiti e il governo:
- da un lato a prendere posizione contro il provvedimento last-minute di Speranza sono stati i governatori, da Zaia a Bonaccini, dopo che le regioni gialle, la scorsa settimana, avevano avuto il via libera per riaprire “Per l’economia delle regioni è una mazzata all’ultimo secondo, si spegne una macchina che si era messa in moto nel rispetto delle regole” ha dichiarato il coordinatore della Commissione Speciale Turismo e Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni. Zaia tuona contro il governo e chiede non più solo ristori ma un vero e proprio risarcimento dei danni mentre Bonaccini chiede che sia l’ultima volta che si agisce senza preavviso.
- Dall’altro lato ad insorgere contro il governo (di cui fa parte, e in cui detiene i Ministeri del Turismo e dello Sviluppo Economico) è la Lega “la montagna merita rispetto e attenzione, non è questione di cifre, probabilmente non saranno sufficienti i miliardi già destinati ma ne serviranno di più viste le reiterate chiusure e in previsione di ulteriori stop”, fanno sapere dal partito di Matteo Salvini.
Lo stop allo scii da parte del governo non ha tuttavia impedito alcune riaperture, come ad esempio in alta Ossola dove i gestori della stagione sciistica hanno deciso di aprire gli impianti.
Stessa cosa era successa ieri in Liguria dove i ristoratori, dopo il passaggio in zona arancione da domenica, e viste le prenotazioni già avvenute, hanno aperto ugualmente i loro locali mentre oggi hanno riconsegnato le chiavi degli stessi in prefettura come gesto di protesta.
Valentina Fratò