A monte del clamoroso stop alla produzione della Golf ci sarebbero problemi con alcuni fornitori. Le linee produttive sono state fermate oggi e non ripartiranno prima di cinque giorni.
La battaglia con i fornitori per il taglio dei costi sta costando cara al gruppo Vw. In assenza di alcune componenti fondamentali che i fornitori si rifiutano di consegnare, il costruttore tedesco si è visto costretto, per la prima volta nella sua storia, a interrompere la produzione della best seller Golf, fermando le linee produttive dello storico stabilimento di Wolfsburg.
L’iconica hatchback tedesca è la prima vittima della politica di contenimento dei costi che il colosso tedesco ha messo in atto in seguito al salasso finanziario causato dallo scandalo dieselgate. A quanto pare, per recuperare almeno in parte i miliardi di euro persi in seguito alla nota vicenda dei diesel taroccati, Vw avrebbe chiesto alle sue aziende partner un sensibile taglio sui prezzi delle componenti da loro fornite.
Alcuni fornitori non l’hanno presa per niente bene e dopo settimane di diatribe hanno deciso di interrompere i rifornimenti agli impianti produttivi Volkswagen. Il costruttore tedesco si è quindi visto costretto a fermare le linee di montaggio dello stabilimento di Wolfsburg, dove iniziano a scarseggiare sia i rivestimenti dei sedili, forniti dalla CarTrim, sia alcune componenti della trasmissione, prodotte dalla ES Automobilguss.
A quanto pare, Vw starebbe trattando con i fornitori “ribelli” ma non esclude di rimpiazzarli del tutto anche se l’operazione potrebbe rivelarsi lunga e complessa. Nel frattempo, i problemi legati alla disponibilità della componentistica potrebbero riguardare anche ad altri stabilimenti; un comunicato interno, infatti, annuncia l’orario ridotto per 7.500 dipendenti dello stabilimento di Emden mentre misure dello stesso tenore sono al momento in fase di valutazione per gli stabilimenti di Braunschweig, Zwickau e Kassel.