“A settembre la scuola riprenderà in presenza, senza se e senza ma”.
Lo riferisce il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che vuole scongiurare un altro anno in dad e consentire ai ragazzi di tornare a socializzare e stare insieme.
Più facile a dirsi che a farsi e il governo è di nuovo al lavoro per garantire un rientro sicuro agli studenti, stavolta con lo strumento dei vaccini.
VACCINI: al momento l’85% del personale scolastico risulta vaccinato e sono iniziate anche le somministrazioni nei giovanissimi. Sempre sul tema vaccini una precisazione è arrivata dallo stesso ministro Bianchi: “il ministero si muove tra due estremi, da un lato non ci può essere un obbligo alla vaccinazione (come avviene anche negli altri Paesi), dall’altro incoraggia studenti e personale a vaccinarsi come gesto di solidarietà e responsabilità.
E per i 200 mila lavoratori non vaccinati?
Il problema resta ed è per questo che si discute della possibilità di introdurre un obbligo al vaccino per il personale scolastico, come già avvenuto per quello medico. Alcuni governatori, come Luca Zaia in Veneto, stanno invece pensando di riaprire le scuole solo a fine settembre, quando sarà terminata la campagna vaccinale per i più giovani.
Il Cts, nella persona di Fabio Ciciliano, sull’obbligo di vaccino ha dichiarato “si può pensare di rendere obbligatorio il vaccino ma è un percorso difficile visti i tempi stretti ed essendo necessaria una volontà politica chiara”. L’ex coordinatore del Cts ha aggiunto che “per ora è presto ma da fine anno si potrà iniziare a ragionare su questa ipotesi visto che ci sono già altre vaccinazioni obbligatorie per la frequenza scolastica”.
Nei giorni scorsi era circolata anche l’ipotesi di consentire l’accesso in aula ai soli vaccinati e di mantenere in dad i non vaccinati.
La discussione sull’obbligo vaccinale resta aperta e potrebbe portare a nuovi sviluppi nei prossimi giorni. Il nodo vaccini non è il solo che affligge il mondo della scuola, restano ancora da sciogliere anche altre questioni quali:
- Aule piccole per classi numerose: impossibile consentire a tutti la condivisione delle aule e garantire contemporaneamente il distanziamento
- Trasporto pubblico: le attuali regole consentono una capienza al 50% con la conseguenza anche qui che non sarà possibile recarsi tutti insieme a scuola
- Mascherine: al momento restano obbligatorie negli spazi chiusi
- Variante Delta: l’incognita più grande e che non è dato sapere se e come farà aumentare i contagi
Un anno dopo sembra che la scuola sia punto e a capo, unica certezza restano il distanziamento e l’uso di mascherine mentre si chiede che il Comitato Tecnico Scientifico disponga regole chiare e univoche, sia per il monitoraggio come per il tracciamento del virus, anche avvalendosi dei test salivari per i più piccoli, ipotesi circolata anche nel precedente anno scolastico.