Trasporto pubblico, la Cgil “pizzica” D’Alessandro: è dimissionario ma ancora convoca riunioni

“Non ci saremmo mai aspettati che l’Onorevole D’Alessandro (da dimissionario) volesse ulteriormente ed ostinatamente continuare a personalizzare una politica di riorganizzazione del settore dei trasporti, fino ad ora chiaramente fallimentare, convocando e scegliendo solo alcune organizzazioni sindacali e solo alcuni e specifici interlocutori politici”.

 

Così, in una nota, Cgil Abruzzo e Filt Cgil che parlano di ‘convocazione anomala’, per venerdì 13 aprile, di alcune sigle sindacali “sulla riorganizzazione dei servizi commerciali e del trasporto pubblico locale, tema sul quale si incardinano le note delibere di Giunta Regionale con le quali sono state pianificate da un lato la rinascita di Sangritana Spa e dall’altro le contestuali penalizzazioni di tutti i collegamenti extra regionali attraverso la decontribuzione di alcune tratte assolutamente vitali per le aree interne della nostra Regione”.

 

 

La convocazione di Camillo D’Alessandro criticata dal sindacato è stata indirizzata anche al Vice Presidente Lolli, al Presidente del Consiglio Di Pangrazio, ai Consiglieri Regionali Pietrucci, Berardinetti e Di Nicola, oltre che ai Presidenti di Tua e Sangritana Spa.

 

 

“La Filt Cgil e la Cgil regionale, con tutti coloro che hanno manifestato palesemente la loro contrarietà a questo progetto, sono stati, non a caso, progressivamente discriminati ed esclusi da qualsiasi tavolo di confronto o concertazione istituzionale. Questa ulteriore convocazione, assolutamente anomala nella tempistica e nella scelta complessiva degli interlocutori, costituisce un’ulteriore prova di un comportamento istituzionale assolutamente arrogante e presuntuoso”.

 

 

“Continuiamo ancor di più ad essere convinti – concludono Cgil Abruzzo e Filt Cgil – che la Regione Abruzzo debba con estrema urgenza ed indifferibilità dotarsi di una nuova figura Istituzionale che assicuri stabilmente e con autorevolezza la guida del settore dei trasporti fino a conclusione della legislatura in modo da poter rivisitare alcune decisioni a nostro avviso sbagliate e affrontare al tempo stesso alcune drammatiche urgenze che attengono il settore”.

 

La replica di Camillo D’Alessandro. ” Da un sindacato ci si aspetta almeno il rispetto e la conoscenza delle regole istituzionali, purtroppo il segretario regionale della CGIL trasporti è impegnato in una battaglia politica , non sindacale, dai caratteri addirittura di aggressione personale, ma coprendosi dietro il ruolo del sindacalista , piuttosto approfondisse e capirebbe che un consigliere dimissionario è in carica fino alla sua sostituzione, cioè al prossimo consiglio, non esistono nelle Istituzioni dei vuoti, quelli possono esserci nella educazione o nel rispetto, ma non nelle Istituzioni”

 

 

 

Risponde cosi Camillo D’Alessandro, uscente delegato ai trasporti, alle accuse della CGIL, che prosegue:

 

 

 

” Nel periodo del ventennio esisteva un solo sindacato, addirittura qui si stabilisce come una lesa maestà il fatto che la Regione, su richiesta di tre sigle sindacali, faccia un confronto su un tema richiesto dalle sigle sindacali . Non certo da me. Quindi quale sarebbe la ferita , il motivo di tanto rancore ? ”

 

 

 

“Alcune posizioni difese da Rolandi hanno portato nel tempo a perdere centinaia di migliaia di Euro, tanto pagano i cittadini non Rolandi, come il doppio agente su una tratta che ha generato centina di miglia di euro di perdite, cosi come quando Sistema poteva essere salvata , cioè nel periodo e su proposta dell’ex presidente dell’Arpa Cirulli, non si aderì ad una proposta che pure avrebbe salvaguardato i conti ed oggi non ci troveremo nelle condizioni attuali, così come saremmo stati sanzionati se avessimo seguito la tesi della Cgil sulla separazione contabile e non societaria: proprio a gennaio chi non lo ha fatto è stato sanzionato dall’Autorità della Concorrenza”

 

 

 

“Purtroppo se si fa politica e non sindacato quando non si hanno argomenti si attaccano le persone e si scappano dai problemi, anche quelli lasciati da posizioni sindacali , che nulla hanno a che fare con la difesa dei diritti dfegli utenti. Ora basta, basta davanti alla articolazione di menzogne, all’uso di parole in libertà, alle volgari ricostruzioni. Ora si cacciano tutti i numeri su tutto, dove si perdono risorse per non attuare riorganizzazioni del servizio che trascinerebbero TUA al fallimento . Le Istituzioni e la politica non possono piegarsi ai ricatti ed alle guerre sindacali, a chi alza più la voce per qualche tessera in più”

 

 

 

” Per queste ragioni se Rolandi ritiene di fare il segretario e non l’avversario politico, che si fa in altre sedi, non certo usando il sindacato, mi farebbe piacere se a seguire l’incontro con le altre organizzazioni sindacali si possa tenere lo stesso confronto con la CGIL”

 

 

 

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