Abruzzo. L’assessore Giorgio D’Ignazio, delegato alla cabina di coordinamento della ricostruzione post-sisma, interviene in merito alla firma, appena apposta dal premier uscente Paolo Gentiloni, sul decreto per il prolungamento del termine per la restituzione delle imposte sospese e causa del sisma 2016/2017.
“Il Governo Gentiloni, grazie al lavoro del Commissario straordinario alla ricostruzione, Paola de Micheli, – ha dichiarato D’Ignazio – è intervenuto con un importante aiuto in sostegno alle popolazioni colpite dal sisma, concedendo una proroga di 6 mesi alla scadenza prevista per il recupero delle imposte e dei contributi nei territori colpiti dal terremoto.
Il decreto – ha aggiunto – presenta anche la possibilità di una ulteriore rateizzazione dei tributi fissata in 60 rate in 5 anni a partire dal 2019, invece che 24 rate in 2 anni a partire dal giugno 2018.
Si tratta – ha concluso l’assessore – di un respiro di sollievo per tutti i residenti del cratere”.
Gaetano Quagliariello (Idea). “Il decreto varato oggi dal Consiglio dei ministri in materia di terremoto rappresenta lo strumento parlamentare ideale per introdurre, attraverso un emendamento in sede di conversione in legge, una misura che risolverebbe gran parte dei problemi causati dalla procedura di infrazione Ue sulle agevolazioni fiscali post sisma 2009 a L’Aquila”.
Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’. “Applicando al periodo interessato il de minimis secondo i parametri del temporary framework, dunque con una franchigia di 500mila euro anziché di 200mila – prosegue Quagliariello -, la platea dei soggetti esposti alla assurda richiesta di restituzione delle tasse si ridurrebbe sensibilmente.
Raccolgo pertanto l’appello del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, capofila insieme alle forze istituzionali e sociali della città di una battaglia contro questa intollerabile ingiustizia, e mi farò promotore, in raccordo con gli altri colleghi parlamentari eletti in Abruzzo e con le istituzioni del territorio, di un emendamento che limiti di molto i danni e provveda altresì a dilazionare scadenze temporali quantomai disagevoli. Se questo sarà l’unico atto parlamentare della XVIII legislatura – conclude -, comunque ne sarà valsa la pena”.