Sisma, Giovanni Legnini è il nuovo commissario della ricostruzione

Giovanni Legnini è stato nominato commissario straordinario della ricostruzione del sisma del 2016. Il consigliere regionale di minoranza (in passato vice-presidente del Csm) è stato nominato con un decreto firmato dal premier, Giuseppe Conte.

 

Legnini prende il posto di Piero Farabollini, il cui mandato in prorogatio è scaduto oggi.

Vista l’incompatibilità tra ruolo di consigliere regionale e commissario straordinario, Legnini si dovrà dimettere dall’Emicilo, lasciando il posto a Pierpaolo Pietrucci.

L’incarico durerà fino alla fine 2020.

 

Giovanni Legnini. “Ringrazio il Presidente del Consiglio Prof. Conte e tutto il Governo per la fiducia accordatami con la nomina a Commissario straordinario alla ricostruzione per il terremoto per il Centro Italia. Sono consapevole della grande rilevanza della sfida che mi attende e della complessità dei problemi da affrontare, con l’urgenza e la risolutezza che i cittadini e i Sindaci da tempo richiedono alle istituzioni.

Spenderò tutte le mie energie per far sì che la ricostruzione del centro Italia assuma la velocità necessaria per consentire alle comunità di risollevarsi e lo farò con lo spirito di doverosa e massima collaborazione con il Governo e II Parlamento, con i Presidenti delle Regioni e i Sindaci, con la struttura commissariale e i rappresentanti dei cittadini, dei professionisti e delle imprese”.

Marco Marsilio. Prendo atto che finalmente, a poche ore dalla scadenza della proroga, il Governo ha deciso di nominare un nuovo Commissario alla ricostruzione del sisma 2016/17 nella persona di Giovanni Legnini, al quale formulo gli auguri di buon lavoro.

La scelta di nominare un quarto Commissario in meno di quattro anni è indicativa delle difficoltà con le quali è stata affrontata la ricostruzione nel cratere dell’Italia centrale: non vorrei che la mancata conferma dell’incarico a Piero Farabollini suonasse solo come una ‘bocciatura’ della persona, nascondendo sotto il tappeto la ‘polvere’ dell’incapacità dei governi e dei parlamenti che si sono succeduti ad offrire risposte concrete ed efficaci ai territori colpiti dal sisma, tuttora impantanati in una infernale macchina burocratico-amministrativa. A poco servirà avere un nuovo Commissario se non sarà accompagnato da uno sforzo convinto e deciso del Governo nel fornirgli gli strumenti normativi e le risorse umane e strumentali indispensabili per una vera svolta, come chiedono inascoltate da anni le Regioni, le Province e i Comuni all’unisono.

Per la Regione Abruzzo, confrontarsi con un Commissario del proprio territorio può rappresentare un’opportunità di maggiore ascolto e sensibilità per affrontare il tema – delicatissimo – del ‘riequilibrio’ dei pesi della ricostruzione, che vedono da tre anni l’Abruzzo penalizzato da una quota del 10% largamente inferiore ai dati e ai fabbisogni reali: sottoporrò subito a Legnini questo tema, con il dovuto equilibrio e la necessaria fermezza, sperando che i rappresentanti delle altre Regioni non vogliano insistere nel mantenere una ripartizione iniqua e ingiustificata, e che Legnini stesso non si faccia ‘condizionare in negativo’ dalla sua appartenenza territoriale nel timore di non apparire super partes di fronte agli altri territori.

La Regione Abruzzo continuerà a offrire piena e leale collaborazione istituzionale al Commissario che, ne sono certo, saprà spogliarsi del suo ruolo di leader politico e di partito per mettersi a sua volta al servizio del territorio e dei cittadini che attendono risposte che non possono più tardare.

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