Risorse umane alla gestione fondi europei. La replica: previsto dalla UE

Dedicare specifiche risorse umane ad alta competenza nel settore della gestione dei fondi europei per migliorare la capacità amministrativa, di tutti i Dipartimenti coinvolti sotto un’unica regia e accelerare sempre più la spesa che ha visto in passato la Regione Abruzzo con percentuali sotto la media è l’obiettivo che si sta perseguendo.

 

Si tratta di una scelta coerente con il Piano di rafforzamento amministrativo per il superamento delle criticità gestionali. Va sottolineato poi – in quanto sfugge forse a qualche forza politica – il contesto particolarmente delicato e fondamentale per le politiche di sviluppo che vede Regione Abruzzo da mesi impegnata da un lato, nelle complesse attività di riprogrammazione delle risorse nazionali del PSC 2000-2020 (pari a circa 2 miliardi di euro, comprese le attività riferibili al cosiddetto Accordo Provenzano) e del POR FESR e FSE (pari a circa 400 milioni di euro); e, dall’altro, nelle attività connesse alla nuova programmazione 2021-2027 e ai dispositivi del Next Generation Eu.

 

Le risorse tecniche da selezionare saranno utilizzate per scopi precisi. Un obiettivo è quello di migliorare i traguardi di tutti i soggetti coinvolti, soprattutto beneficiari come gli Enti Locali con conseguente ricaduta sull’occupazione, sul reddito e sul ritorno di liquidità per le casse regionali. Segue l’attuazione degli ulteriori interventi, compresi quelli riprogrammati, introdotti per far fronte all’emergenza da Covid19 e, infine, le misure da inserire nel nuovo ciclo. In definitiva, il rafforzamento che la Regione sta operando non ha nulla a che vedere con l’idea pruriginosa di un aumento generico di personale.

 

Esso risponde a dispositivi previsti dai piani europei per facilitare al meglio le funzioni delle Istituzioni nel conseguire gli obiettivi che l’Unione pone a sostegno dei territorio.

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