In Abruzzo la Procreazione Medicalmente Assistita nel servizio pubblico sarà possibile per la donna fino al compimento dei 46 anni d’età ed è prevista la possibilità fino a sei tentativi.
Lo ha comunicato l’Assessore regionale alle Politiche per la Salute, Silvio Paolucci che ha presentato oggi in Giunta una Delibera per la definizione delle disposizioni attuative di tutte le tecniche disponibili per la Procreazione Medicalmente Assistita, con l’aggiornamento del nomenclatore tariffario delle prestazioni di assistenza specialistica e delle relative tariffe a carico delle Aziende Sanitarie e delle quote di compartecipazione per le coppie.
L’Abruzzo si conforma così ai parametri previsti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 12 gennaio 2017, che definisce i nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA), prima dell’approvazione da parte dei Ministeri del Decreto che ne avrebbe dovuto sancire l’effettiva entrata in vigore. “Abbiamo voluto dare – ha commentato l’Assessore – indirizzi operativi ed indicazioni omogenee per tutta la Regione, per rendere immediatamente esigibile un diritto che ritengo debba essere costituzionalmente garantito a tutte le coppie senza disparità di trattamento con altre regioni.
In questo modo consentiamo ad un numero maggiore di donne la possibilità di accedere alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita con una consistente riduzione dei costi da sostenere a carico delle coppie, rispetto alla situazione preesistente. La Delibera approvata, infatti, individua sulla base di valutazioni tecniche le tariffe per le singole prestazioni e i relativi ticket in attesa che il Governo fissi, con proprio decreto, le tariffe massime a cui le regioni dovranno attenersi.
Non ritenevamo giusto – ha concluso Paolucci – perdere altro tempo in attesa del Decreto Ministeriale, andando a ledere i giusti diritti delle coppie abruzzesi”. L’innalzamento del limite d’età e il maggior numero di cicli entreranno subito in vigore con la pubblicazione della delibera sul Bura. La delibera inoltre, regolamenta per la prima volta in Abruzzo la procreazione assistita eterologa, recependo prima ancora di altre Regioni indicazioni e tariffe nazionali. È prevista l’esenzione nei casi indicati dalla normativa in vigore. Nella delibera la Regione prevede inoltre che i cittadini affetti da patologia tumorale in età fertile, e con prognosi favorevole a lungo termine, che debbano sottoporsi a terapie farmacologiche, radioterapiche o chirurgiche che li pongono a rischio di compromissione della fertilità futura, possano accedere alle tecniche di Procreazione Medicalmente assistita, omologa ed eterologa, con esenzione alla partecipazione al costo.
Per i cittadini residenti fuori regione, è necessario acquisire l’autorizzazione della propria ASL di residenza mentre per le coppie abruzzesi che usufruiscono di prestazioni fuori regione il servizio sanitario regionale riconosce l’importo, al netto del ticket dovuto, fino al massimo del valore delle tariffe stabilite nel documento approvato. Oltre all’innalzamento del limite d’età cambiano anche le modalità di prestazione delle terapie: se finora in Abruzzo era possibile effettuare la PMA di II livello (Fivet, ICSI) solo in regime di ricovero (Day Hospital), ora avverrà in regime ambulatoriale.