Sulla sanità abruzzese arrivano una valanga di perdite e si infrangono, non senza ripercussioni, sul bilancio regionale.
Pensavamo che per l’annualità 2016 la perdita di gestione delle ASL, pari a 38 milioni di euro circa, fosse coperta dalle risorse della GSA (Gestione Sanitaria Accentrata), come anche i 40 milioni di euro dell’annualità 2017. Invece, dal verbale del Tavolo di Monitoraggio emerge chiaramente come per l’annualità 2016 tale copertura non ‘può essere assentita’ ed i rappresentanti dei Ministeri della Salute e dell’Economia e delle Finanze, su delega di Tavolo e Comitato, segnalano la gravità di tale circostanza (pag.12).
La giustizia contabile oggi certifica come con i bilanci 2016 delle quattro Asl peggiorano e si aggravano pesantemente le loro perdita che ammontano a meno (-) 38 milioni circa, come rilevato dal Tavolo di Monitoraggio di Aprile 2018, a meno (-) 60 milioni con un aggravio in negativo di ulteriori 21 milioni di euro”. Questa la denuncia sollevata dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo in conferenza stampa che spiega documenti alla mano quanto segue: “Purtroppo non finiscono qui le perdite della sanità.
A questi dati allarmanti e catastrofici bisogna aggiungere la somma relativa alla causa civile promossa dall’Azienda Sanitaria Locale Lanciano-Vasto-Chieti contro il fallimento della Casa di Cura Villa Pini D’Abruzzo dove i CTU riconoscono alla stessa un credito di oltre 42 milioni di euro che oggi a sentenza. Quindi, solo per il 2016 il default schizza a più di 60 milioni di euro e a questo bisogna aggiunge il saldo negativo dei bilancio 2017 (44 milioni) e 2018 (che si assesterebbe tra i 44 e 54 milioni di euro) fino ad arrivare ad un buco di oltre 200 milioni di euro”.
“La verità è certificata non dal sottoscritto ma dalle autorità contabili. Il centrosinistra ci riconsegna una Regione con più di 60 milioni di euro di perdite in sanità e con i bilanci di quasi tutte le Aziende Sanitarie Locali che registrano un forte passivo. Abbiamo un quadro economico disastrato e allarmante: il bilancio consuntivo 2016 della Asl dell’Aquila che registra una perdita di ben 21.599.052 euro, quello della Asl di Lanciano- Vasto-Chieti che chiude il bilancio di previsione 2016 con un disavanzo di euro 25.760.636 e quello della Asl di Pescara dove abbiamo una perdita di esercizio pari a euro 14.264.710. Solo la ASL di Teramo chiude con un utile di 1.131.413 di euro.
La replica di Silvio Paolucci. Le dichiarazioni di Febbo sono oltremodo fuorvianti. Il suo intento è occuparsi solo delle poltrone. Gli suggerisco di studiare un po’ come funziona il bilancio complessivo del SSR”. Il capogruppo del Pd e assessore alla Sanità uscente, Silvio Paolucci replica alle dichiarazioni del collega Mauro Febbo in merito ai bilanci delle Asl regionali sui quali “non c’è neanche un problema e il motivo è molto semplice: il risultato della Sanità (tecnicamente “999”) è dato da 5 somme ovvero i risultati delle 4 Asl ai quali si aggiunge il valore di bilancio della sanità regionale che viene indicato con l’acronimo GSA”. “Questo valore – sottolinea Paolucci – nel 2016 è stato di -35 milioni, in linea con quanto approvato dal Consiglio dei Ministri che aveva previsto un dato massimo pari a -37 milioni. L’aspetto fondamentale è che proprio questo valore, valutato con i risultati ottenuti nel 2017 (-25 milioni) e nel 2018 (+2 milioni), è alla base dell’uscita dal commissariamento in quanto previsto dal Piano di Riqualificazione 2016/2018 alla base della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2016. Quindi è del tutto fuorviante analizzare i valori presi singolarmente visto che per una valutazione attendibile delle politiche sanitarie regionali è necessario considerare il totale delle 5 sommatorie annuali”. “Se fossero vere le sue parole – aggiunge ancora Paolucci – saremmo da tempo in una procedura di commissariamento mentre proprio nel mese di settembre del 2016 ne uscivamo. Se va cercando scuse per portare avanti un attacco volgare e senza precedenti ai manager delle Asl, perché ha l’ansia non di occuparsi della programmazione sanitaria ma della gestione delle risorse della Sanità, gli consiglio di stare a quanto prevede la norma: si occupi della programmazione.
Più che di occuparsi di manager e poltrone – rimarca il capogruppo del Pd – il centrodestra dovrebbe interessarsi dei pazienti ma è evidente che questo è un tentativo di mettere le mani avanti perché non hanno nessuna intenzione di mantenere le promesse di campagna elettorale; hanno in pratica già deciso di chiudere pronti soccorso e punto nascita senza neanche interloquire con governo. Inoltre, ricordo a Febbo che noi nel 2014 ci ritrovammo per anni i manager in carica senza aver portato avanti una politica di mistificazione né di aggressione ai direttori generali nominati da lui che restarono in carica per altri 12/24 mesi senza che nessuno gridasse allo scandalo anche se, ad esempio, non rispettavamo al tempo neanche i livelli essenziali di assistenza. Tornando alla realtà, ricordo ancora che c’è da produrre qualche decisione probabilmente rispetto al prossimo tavolo di monitoraggio e non saranno le sue dichiarazioni mistificatorie a esentarlo dal cominciare a fare delle scelte importanti in quanto oggi è al governo e non all’opposizione”.