Congruità, con una precisa definizione, della somma di 2,339 miliardi di risarcimento per la revoca in danno, decisa un anno fa dal Governo Draghi, della concessione delle autostrade A24 e A25 da corrispondere all’ex concessionaria Strada dei Parchi, del gruppo industriale Toto, come dichiarato da “un professionista di alto livello e con specifica esperienza nel settore”.
Inoltre, l’operato di Sdp nella gestione della concessione è stato definito corretto, posto che “è difficile individuare comportamenti censurabili da parte della società, la cui crisi è riconducibile al turbolento rapporto con l’ente concedente e, soprattutto, all’interruzione “brutalita’ della concessione autostradale”.
Sono questi i due passaggi fondamentali della relazione, firmata dai commissari nominati dal Tribunale di Roma, depositata nello stesso Tribunale, incaricata di esaminare il concordato preventivo depositato da Strada dei Parchi, a seguito della cessazione anticipata della concessione delle autostrade A24 e A25, sanzionato il 7 luglio 2022, con decreto poi convertito in legge.
La questione del risarcimento miliardario in questa annosa vicenda, iniziata dopo il crollo del ponte Morandi nel 2018, è al centro di una trattativa molto intensa avviata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha convocato l’ex concessionario per chiedere un accordo transattivo a un anno di revoca, oggetto di intenso contenzioso. Un accordo che potrebbe evitare di attendere il pronunciamento della Corte Costituzionale a cui il Tar del Lazio, a cui Sdp si era rivolta, ha rinviato la decisione.