Sussidi oncologici, illegittima la norma della Regione Abruzzo: lo dice la Corte Costituzionale

malati_cancroL’articolo 3 della Legge della Regione Abruzzo (n 1 del 10 gennaio 2012) con il quale si é istituito uno stanziamento di 200 mila euro per i rimborsi ai cittadini affetti da patologie oncologiche é illegittima. 

 

 Lo ha dichiarato la Corte costituzionale, che stigmatizza la norma nel punto in cui “disattende l’Accordo sul Piano di rientro dai disavanzi sanitari 2007-2009”. Nello specifico, si riconosce una “provvidenza economica che comporta l’assunzione di oneri aggiuntivi per prestazioni sanitarie, garantendo, conseguentemente, ai residenti della Regione Abruzzo livelli di assistenza ulteriori rispetto ai quelli stabiliti a livello nazionale”. In questo modo, prosegue la sentenza, “la norma eccede le competenze regionali e si pone in contrasto con gli obiettivi di risanamento imposto dal Piano di rientro che non consente l’erogazione di prestazioni economiche ulteriori rispetto a quelle elencate dallo stesso”. “E’ una sentenza che ci aspettavamo nella durezza dell’esito” ha commentato il commissario ad acta per la Sanità GianniChiodi. “Ciononostante riteniamo giuste le richieste dei malati e a quelle abbiamo cercato di dare una risposta, nella massima sede istituzionale, per ripristinare il sostegno economico ai cittadini che necessitano di trattamenti nelle strutture sanitarie. Continueremo a cercare soluzioni. Il messaggio della sentenza si rivolge a tutti, purtroppo anche a quei comitati che in questi giorni, nelle province abruzzesi, stanno raccogliendo firme per chiedere il ripristino degli aiuti economici. Sul piano dei bisogni e della giustezza del problema sostengo la loro iniziativa e non ho nessuna difficolta’ a firmare con loro, non sono la controparte, ma li invito anche ad evitare macabre tentazioni strumentali su argomenti che coinvolgono non soltanto la salute ma anche il privato familiare e che sono puntellate da rigori normativi e contabili. Per quanto mi riguarda – ha concluso il Commissario – continuero’ nelle sedi opportune a porre il problema nel tentativo di sostenere le ragioni di un sistema di welfare solidale, accanto alla necessita’ di salute, alla luce degli ottimi risultati certificati dallo stesso Governo nella gestione dei conti sanitari”.

IMPOSSIBILITATI A GARANTIRE LO STATO SOCIALE

. “Oggi come Regione veniamo posti nell’impossibilita’ di assicurare lo stato sociale ai nostri cittadini. Due leggi regionali hanno ripristinato i benefici in favore dei malati oncologici ma anche dei pazienti trapiantati. Entrambe sono state impugnate dal Governo, nonostante le risorse utilizzabili per i rimborsi non derivassero dalla fiscalita’ destinata ad assicurate il rispetto del piano di rientro. Continuero’ a lavorare per far uscire l’Abruzzo dal commissariamento e dal Piano di rientro e, quindi, dai vincoli conseguenti, ma nel frattempo, con i tecnici regionali, cerchero’ di individuare anche altre possibilita’ per dare un sostegno ai malati oncologici e nefropatici che contano su questo piccolo aiuto economico”. Per ristabilire il sussidio ai malati oncologici il Consiglio regionale approvo’ la legge regionale che prevedeva uno stanziamento di 200 mila euro a favore dei malati oncologici. Il Governo ha impugnato tale legge regionale e con sentenza n. 104 del 29 maggio 2013 ne ha dichiarato l’illegittimita’ costituzionale. Nel 2011 e nel 2012, erano state varate due leggi regionali di finanziamento e parziale ripristino dei benefici in favore dei malati oncologici (per il 2011, la L.R. 9.11.2011, n. 39 – per il 2012, la L.R. 33 del 17.07.2012), entrambe impugnate dal Governo innanzi alla Corte Costituzionale nonostante prevedessero un finanziamento a carico del bilancio proprio; la prima legge e’ stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta con decisione n.102/2012, mentre la seconda e’ stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 104 del 29 maggio 2013. La legge 39/2011 all’art. 35 prevedeva il finanziamento di interventi in materia sociale per i portatori di malattie oncologiche e per i pazienti trapiantati e la seconda la 33/2012 all’art. 3 stabiliva che la Regione avrebbe corrisposto ai cittadini residenti in ambito regionale affetti da patologie oncologiche, un rimborso cosi’ come stabilito dalla legge regionale 9 febbraio 2000, n. 6. Lo stanziamento invece relativo ai nefropatici e’ stato progressivamente ridotto alla spesa effettivamente sostenuta per i rimborsi spese a favore dei nefropatici cronici in trattamento dialitico, su rendicontazione delle Aziende USL; e va anche precisato, al contrario, che sono stati eliminati i “sussidi” in favore dei nefropatici, ovvero le prestazioni di mero incentivo economico, e conservati i soli rimborsi spese fino alla piena attuazione del piano di rientro.

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