Di Giuseppantonio: via ai concorsi pubblici per precari

enrico_di_giuseppantonioChieti. Il presidente dell’Unione Province Abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio ha scritto ai sindaci abruzzesi, ai presidenti delle Province e ai presidenti degli Enti invitandoli a dare attuazione alla norma inserita nella Legge di Stabilità che consente la partecipazione dei precari della pubblica amministrazione, in misura del 40%, ai concorsi pubblici.

E, nella sua qualità di vicepresidente nazionale dell’Unione Province Italiane, ha chiesto al Governo di intervenire affinchè venga rimosso il blocco dei concorsi che attualmente grava sulle Province.
“L’opportunità offerta della Legge di Stabilità dev’essere recepita e utilizzata senza indugio dai Comuni e dagli Enti, è una grande occasione – dice il presidente Di Giuseppantonio – nel corso degli anni tanti lavoratori hanno lasciato per raggiunti limiti di età o per altre ragioni la pubblica Pubblica Amministrazione e, in assenza di concorsi, i loro ruoli sono stati ricoperti da personale che è stato inquadrato ed è andato avanti con contratti a tempo determinato e nella speranza della stabilizzazione. Oggi l’applicazione della Legge di Stabilità nella nostra regione offre la possibilità agli Enti di dare un futuro lavorativo certo a centinaia di lavoratori precari e di acquisire al patrimonio degli Enti tante professionalità ed esperienze maturate nel corso degli anni. I precari rappresentano una risorsa e la loro esperienza, maturata sul campo, permette alla pubblica amministrazione di risparmiare anche sulle spese per la formazione del personale trattandosi di figure esperte e qualificate. Per quanto riguarda in particolare le Province, i cui organici sono ridotti all’osso – sottolinea il presidente Di Giuseppantonio – chiedo al Governo di rimuovere il blocco che impedisce l’espletamento dei concorsi. Penso in particolare alla situazione dei Centri per l’Impiego e delle altre strutture in cui opera personale la cui professionalità garantisce il funzionamento di importanti Servizi: grazie ad un concorso entrerebbero quelle figure professionali la cui assunzione non può essere ogni volta subordinata alle condizioni più e meno ostative poste dalle Leggi Finanziarie che si sono succedute negli anni e che di fatto hanno solo bloccato l’ingresso di migliaia di persone nelle Pubbliche Amministrazioni, con inevitabili ripercussione sui servizi erogati ai cittadini”.

 

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