In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, celebrata ieri, Legambiente ha presentato a Roma il rapporto della campagna sull’efficienza energetica “Tutti in classe A”, una sorta di radiografia a colori che consente di capire come sono costruiti gli edifici sotto il profilo dell’isolamento termico.
Nella pagella delle Regioni italiane, solo le Province di Trento e Bolzano, Piemonte e Lombardia sono “promosse”, perché hanno anticipato il recepimento delle direttive europee e stabilito controlli e sanzioni per la certificazione. L’Abruzzo è fanalino di coda e rientra tra le regioni clamorosamente bocciate, perché non presentano provvedimenti che vadano al di là della generica promozione della sostenibilità in edilizia.
A Pescara, ad esempio, anche le costruzioni più recenti, sono “nuovi e già vecchi”, come il complesso Porta Nuova o edifici pubblicizzati come rispondenti ai criteri di bioedilizia nel 2006.
L’edilizia anni ’70 fortemente presente sul territorio rivela, infatti, forti dispersioni termiche. La conseguenza è che si hanno temperature più elevate del dovuto d’estate e più fredde d’inverno, con forte disagio e bollette più care.
“La vivibilità degli edifici dipende dal modo in cui sono progettati e costruiti” ricorda Luzio Nelli, della segreteria di Legambiente Abruzzo. “Non esiste, oggi, alcuna ragione, economica o tecnica, che impedisca di realizzare esclusivamente edifici di classe A e che si avvalgano, poi, anche del contributo di pannelli solari termici o fotovoltaici, o altri impianti da fonti rinnovabili per arrivare sostanzialmente ad azzerare la spesa delle famiglie legata all’energia”.
“Vogliamo incalzare governo, Regioni e Comuni affinché accompagnino con regole chiare e controlli la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio” commenta Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo. “Occorrono controlli veri e indipendenti sugli edifici, e si devono aumentare progressivamente le prestazioni energetiche e il contributo delle fonti rinnovabili perché ridurre i consumi delle case in cui viviamo, fino ad azzerarli, è possibile. Investire in manutenzione è un’opportunità per incrociare gli obiettivi energetici, oggi vincolanti, con quelli purtroppo non vincolanti e troppo spesso dimenticati di messa in sicurezza del patrimonio edilizio, di adeguamento degli alloggi alle nuove domande delle famiglie, e magari di maggiore vivibilità di tante periferie”.