Gli ambientalisti lanciano l’allarme: diremo addio alla regione dei parchi?

Borsacchio_01Un colpo al cuore dei parchi. E’ questo il commento delle associazioni ambientaliste Wwf, Italia Nostra, Mountain Wilderness, Lipu, Altura e del Comitato Riserva del Borsacchio sulle due proposte in discussione domani in Consiglio Regionale. Si tratta di due progetti di legge che potrebbero segnare un cambio di rotta in senso negativo nella politica di conservazione del territorio, in quella che rischia di diventare la “Regione degli ex-Parchi”.

Il Parco Regionale Sirente-Velino potrebbe vedersi escludere dai confini migliaia di ettari di preziosa natura. Verrebbero tagliate addirittura alcune tra le aree più note a livello nazionale come gran parte dei Piani di Pezza, ammirati anche da Papa Giovanni Paolo II, Campo Felice e lo stesso Altipiano delle Rocche, cuore del parco. “Il livello scientifico della proposta” commentano le associazioni “è tale che i Piani di Pezza, altopiano carsico immacolato che costituisce un’unità paesaggistica unica, sarebbero per metà dentro e per metà fuori dal Parco! In realtà forse l’emendamento alla legge istitutiva del parco, avanzato dal presidente della II Commissione e membro della maggioranza Ricciuti, di scientifico ha solo la capacità di ritagliare proprio quelle aree dove da tempo vengono avanzate nuove proposte per la cementificazione e per la realizzazione di infrastrutture. E’ interessante notare che all’interno dei confini del Parco rimarrebbero i centri abitati di Rocca di Cambio e Rocca di Mezzo: quindi è la natura (o, sarebbe forse meglio dire i terreni ancora non occupati da cemento) a dover rimanere fuori dall’area protetta. In realtà questa proposta rende palese cosa intendeva per “sviluppo sostenibile” il cosiddetto Protocollo Letta: abbandonare le politiche di conservazione per favorire un futuro grigio-cemento per alcune delle aree più belle dell’Appennino regno di orsi, lupi e aquile reali”.

In discussione anche diverse proposte di legge per ridurre o eliminare completamente la Riserva naturale regionale del Borsacchio, uno dei pochi tratti costieri non cementificati della regione. “Anche in questo caso” spiegano “si tratta di favorire ipotesi di cementificazione dei terreni che avrebbero spazio in caso di riduzione dell’area protetta. Le associazioni e diversi consiglieri di minoranza di Idv e Rifondazione Comunista hanno dimostrato che alcune problematiche esistenti, come quella del Contratto di Quartiere di Giulianova, sono facilmente risolvibili. Invece si stanno strumentalizzando per ottenere tagli del perimetro che hanno ben altri obiettivi”.

Le associazioni ambientaliste, tuttavia, non hanno alcuna intenzione di arrendersi e annunciano battaglia contro quello che si prospetta come un “vero e proprio attacco al territorio per favorire cemento e degrado della preziosa natura abruzzese”.

Domani alle ore 16 cittadini, rappresentanti delle associazioni e i comitati saranno presenti in Consiglio Regionale per richiedere ai consiglieri una marcia indietro su entrambi i provvedimenti. “Stupisce che sulle proposte per tagliare i parchi abruzzesi vi sia un silenzio (e sul Borsacchio addirittura un appoggio) da parte del Partito Democratico, che a suo tempo fu tra i fautori della costituzione della rete dei parchi abruzzesi. Se proseguiranno il loro iter si aprirà una vera e propria campagna tra i cittadini abruzzesi e italiani per denunciare questa situazione e per richiedere responsabilità alle forze politiche e agli amministratori che sono chiamati a tutelare gli interessi di tutti a scapito di quelli di pochi e non viceversa. Il sacco e il consumo del territorio con l’aggressione al paesaggio hanno dimostrato tutti i loro limiti con alluvioni, frane e perdita di economia, anche turistica. Non si possono ripetere gli errori fatti nel passato”.

 

Il commento del consigliere regionale Prc, Maurizio Acerbo. Ringrazio le associazioni ambientaliste per la forte presa di posizione a difesa del Borsacchio e delle norme sulla V.I.A. Domani faremo le barricate in Consiglio Regionale per impedire l’approvazione delle sciagurate proposte di FLi, Pdl e Pd. Stamattina abbiamo depositato altre centinaia centinaia di emendamenti e subemendamenti che si aggiungono a quelli già presentati la scorsa settimana. Riteniamo doveroso difendere la Riserva regionale del Borsacchio dalle manovre speculative su cui si è cementata una santa alleanza tra Fli-Pdl e purtroppo Pd. Ancor più doveroso impedire il congelamento immotivato delle nuove norme sulla Valutazione d’Impatto Ambientale che ho fatto approvare a fine anno e che la maggioranza già si rimangia su pressione del direttore Sorgi che evidentemente non vuole che troppa trasparenza disturbi il manovratore. Su entrambe le questioni ho proposto possibili mediazioni di buonsenso. Come ho spiegato a cittadini, associazioni e amministratori locali sabato nel corso di un’incontro pubblico a Giulianova tutti i problemi relativi al contratto di Quartiere e agli edifici ricadenti nel perimetro della riserva sono risolvibili da anni con un emendamento di poche righe. La realtà è che il partito trasversale del cemento (Fli-Pdl-Pd) vuole riperimetrare la riserva per aprire la strada a nuove edificazioni e lottizzazioni. Trovo francamente inaccettabile il ricatto di Venturoni: o accettate la riperimetrazione oppure cancelliamo la riserva in quanto tale. Penso che non ci siano precedenti di questo tipo in Italia e nel mondo: finora nella storia pur ingloriosa della politica regionale a nessuno era venuto in mente di abrogare una riserva. Non consentiremo al capogruppo del Pdl di far fare all’Abruzzo una figuraccia a livello nazionale e internazionale.

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