Pescara. “Basta con le gogne mediatiche: solidarietà a Luciano D’Alfonso come cittadino, anche al di là del suo ruolo istituzionale”.
Lo dichiara Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà (Agl) Abruzzi, in riferimento a un’inchiesta della Procura di Pescara nella quale è coinvolto il presidente della Regione Abruzzo, D’Alfonso.
“In una fase preliminare come quella delle indagini, in cui ancora non vi è nulla di certo, è inaccettabile che si venga meno ai principi basilari del garantismo come sta avvenendo in queste ore sulle prime pagine dei quotidiani in merito all’inchiesta ‘Pescaraporto’.
Ribadisco – prosegue Di Nanna in una nota – che ogni cittadino è innocente fino a sentenza definitiva e che quando si rinuncia ai fondamenti dello Stato di diritto, nei confronti di qualunque indagato, si indeboliscono gli anticorpi liberali e democratici ai danni di tutti i cittadini, non solo di chi si trova sotto inchiesta” prosegue Di Nanna.
“Le distanze politiche, i rilievi, le critiche (che non gli abbiamo mai risparmiato) e anche i legittimi dubbi sull’operato del presidente della Regione non possono spingermi a ignorare il fatto che stiamo già assistendo all’ennesima forca mediatica, eretta prima ancora che si possa individuare con certezza le eventuali responsabilità di D’Alfonso.
A chi, in buona fede, si sta lanciando sul carro giustizialista ricordo – conclude Di Nanna – che avere fiducia nella magistratura significa credere che i colpevoli saranno condannati, ma le indagini possono toccare chiunque: e se neghiamo la presunzione d’innocenza a uno, rischiamo di perderla tutti”.