Abruzzesi sempre più indebitati: 16mila euro per ogni famiglia

indebitamentoDrogati dalla spesa a credito e indebitati per oltre 16mila euro per ogni nucleo familiare. E’ questa la fotografia delle famiglie abruzzesi che, in questo periodo di crisi, si trovano sempre più in affanno costrette come sono ad indebitarsi per l’accensione dei mutui e per il credito a consumo.

Casa, auto ma anche dentista, palestra, elettrodomestici, fino ad arrivare a vacanze, telefonino o addirittura alla stessa spesa al supermercato. Comprare a rate o attraverso i finanziamenti è diventata per molti un’abitudine – spesso incontrollata – che tuttavia ha creato una sorta di “dipendenza” dalla quale per molte famiglie oggi diventa difficile uscire. E così, per eliminare le diverse rate, spesso si fa ricorso ad un nuova finanziaria che le ingloba tutte, con quote inferiori dilazionate nel tempo, esponendo molte persone, anche inconsapevolmente, al così detto “sovraindebitamento”.

Secondo i dati della CGIA di Mestre, tra settembre 2008 e lo stesso mese del 2011, l’indebitamento medio delle famiglie italiane è aumentato del 36,4%, attestandosi su un importo di 19.981 euro a famiglia.

Le province abruzzesi, seppure leggermente al di sotto della media nazionale, hanno avuto anch’esse importanti incrementi. Al 30 settembre 2011, la più indebitata è risultata essere Pescara, con un passivo medio di 19.975 euro, seguita da Teramo con 15.370 euro, Chieti con 14.376 euro e L’Aquila con 14.300 euro.

Ma nell’arco di tempo 2008-2011 sono state le famiglie teramane a segnare un aumento più consistente di impegni di pagamento con un balzo in avanti del 45,8%, segno questo che è cresciuto il ricorso a prestiti e finanziamenti per i consumi delle famiglie aprutine. A seguire ci sono le famiglie pescaresi, con un incremento del 41,9%. Più virtuose le famiglie aquilane con la crescita dell’indebitamento attestato intorno al 36,4% mentre chiudono la classifica regionale quelle teatine con un aumento del 35,4%.

La maggiore incidenza del debito sul reddito familiare condiziona in particolare quei nuclei che hanno una disponibilità economica medio-bassa ed è evidente che il perdurare della crisi possa accentuare questa situazione. Ma in Abruzzo, che resta comunque una regione senza grandi insediamenti metropolitani, il peso del debito viene percepito meno pesantemente che nelle grandi aree urbane, sebbene il ricorso al pagamento a rate debba essere tenuto sotto controllo per evitare lo scivolamento verso forme di destabilizzazione economica, diventando terreno fertile per l’attacco di usurai.

 

Manuela Martella

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