Il vice presidente con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, comunica lo sblocco di 2 milioni di euro verso i Confidi del settore commercio. “Quando entrerà a regime la Legge regionale sui Confidi” commenta “non vi saranno più realtà settoriali ma solo confidi intersettoriali e di respiro regionale”.
I 2 milioni di euro facevano parte di un impegno precedentemente preso dall’assessore attraverso il Fondo Unico delle Attività produttive. Castiglione torna sul problema dei confidi abruzzesi invitando nuovamente ad effettuare velocemente le fusioni e gli accorpamenti, “per addivenire al raggiungimento dei limiti stabiliti dalla legge regionale”. Ricorda anche che “verrà emanato un bando europeo, a valere sul POR FESR, entro l’anno o al massimo entro gennaio 2012, dove 15 milioni di euro saranno destinati ad un fondo di rotazione finalizzato al sostegno del capitale di rischio dei Confidi. Potrà certamente aderirvi, quantomeno, chi si è adeguato ai limiti della legge n. 37/2010. Tali limiti sono richiesti dalla programmazione europea alla quale la nostra Regione si è adeguata. Quanti si ostinano a non voler procedere su questa strada, fomentando raccolte di firme o sollevazioni varie, sono riconducibili a quelle realtà che vogliono conservare la propria rendita di posizione e che usano i propri aderenti come scudi per tutelare i propri esclusivi interessi. La ratio della nuova legge non risiede nel tutelare lo status quo degli attuali confidi, ma nel sostenere le piccole e medie industrie e nel riconsegnare ai confidi il giusto ruolo e la giusta dignità di operatore finanziario quale cerniera tra il mondo che produce e il sistema bancario. Chi si comporta in tal modo non si rende conto che la modernità del sistema economico, la sua capacità di reagire ai cambiamenti con gli investimenti necessari, dipende soprattutto dal grado di efficienza del sistema finanziario. E non accetto accuse relative alla mancanza di etica da parte mia quando per la prima volta questa amministrazione sta scardinando le rendite di posizione all’interno dei Confidi. Quello abruzzese è un sistema zoppo, il cui funzionamento è polarizzato intorno alle banche. La legge sui confidi punta a migliorare le condizioni di reciprocità e trasparenza e rappresenta il presupposto necessario affinché le relazioni banca-impresa evolvano secondo tale modello, andando a rompere l’impianto del passato tanto caro a quelle persone che tutelano le loro posizioni, infischiandosene se le proprie realtà sono al passo con il mondo e con il territorio che chiede tutt’altra cosa. E’ finito il tempo del bricolage e del fai da te ed è arrivato quello del superamento dei limiti legati a un eccessivo localismo e della crescita dimensionale come presupposto chiave per la crescita della professionalità e della qualità organizzativa”.