“La posizione assunta dalla Filt Cgil è a dir poco mistificatoria e strumentale”. Replica così Pasquale Di Nardo, presidente della Ferrovia Adriatico Sangritana, alle accuse lanciate ieri dalla sigla sindacale, in relazione all’adozione della nuova pianta organica. E chiarisce, anzitutto, che non si tratta di nuove assunzioni, ma di una semplice riorganizzazione del personale.
“Tutte le decisioni” spiega Di Nardo “sono state assunte sempre di concerto con la Regione, azionista unico della Ferrovia Adriatico Sangritana Spa. La Filt Cgil preferisce, ormai, fare politica. Al contrario, questa presidenza ed il suo CdA hanno da sempre anteposto la valutazione delle professionalità dei dipendenti all’appartenenza degli stessi alle diverse sigle sindacali. Anticipando gli indirizzi forniti dal governo regionale, in merito ai tagli nel settore del trasporto pubblico, abbiamo già attuato un programma di incentivo all’esodo che, insieme ai pensionamenti naturali, hanno determinato un forte contenimento della spesa, pari a 4.332 punti parametrali (inquadramento professionale). I recenti provvedimenti sul personale hanno determinato un aumento di 584 punti parametrali. La Filt Cgil, strumentalmente, omette di rilevare il risparmio di 3748 punti parametrali che l’Azienda ha conseguito”.
Di Nardo, poi, espone un quadro dell’attuale situazione aziendale, evidenziando che “la pianta organica del 2005 prevedeva 403 unità, contro le attuali 350. La Sangritana, quindi, è sotto organico di oltre 50 addetti. Questa condizione ha già fortemente limitato alcune importanti attività come ad esempio la manutenzione per conto terzi di carri ferroviari. Anche nel settore turismo, le nostre attività sulla promozione del territorio, in particolare delle aree interne, ci vedono significativamente impegnati. Solo due titoli, che svilupperemo e presenteremo in un ulteriore incontro magari sui luoghi interessati: tratta ferroviaria Sulmona – Carpinone e il ripristino del Treno della Valle. Pertanto, appare quanto meno fantasiosa la ricostruzione fatta dalla Filt Cgil dell’organigramma aziendale: magari potessimo disporre di 6 dirigenti di settore, ma, ahimè, sono solo due e da oltre un anno! Se la matematica non è un’opinione, i numeri parlano da soli e dimostrano che la posizione assunta dalla Filt Cgil è solo strumentale. Nell’ultimo biennio sono aumentate le attività ed è diminuito il personale, mentre le norme sulla sicurezza ferroviaria diventano sempre più rigide”.
Sulle 14 consulenze esterne tirate in ballo dall’organizzazione sindacale, Di Nardo precisa anzitutto che “il numero non è veritiero” e aggiunge che “non sono altro che figure professionali esterne altamente specializzate, tra l’altro individuate dai precedenti CdA e di cui l’Azienda si avvale in ottemperanza della normativa vigente. E’ indubbio che il momento di crisi impone tagli alla spesa pubblica, ma proprio per questo si è reso necessario razionalizzare le risorse, rendendo più efficiente il personale in organico. In questo particolare momento, oltre ai tagli è necessario pensare ad un rilancio dell’economia regionale: infrastrutture e trasporti sono determinanti ai fini della ripresa economica dell’Abruzzo e Sangritana è stata già scelta come protagonista di questa nuova fase. Negare un ruolo ad un’azienda complessa come la Sangritana denota un’evidente miopia progettuale che stride con il patto per lo sviluppo a cui fa riferimento la Filt Cgil. Le attività di riorganizzazione aziendale sono frutto di una attenta valutazione iniziata ormai due anni fa, che ha visto la pubblicazione del nuovo organigramma a dicembre scorso, che ha subito un fermo per l’assoggettamento temporaneo al patto di stabilità e che una volta rimosso ha trovato oggi una sua prima applicazione, così come accaduto in altre aziende regionali”.
La Filt Cgil Abruzzo, tuttavia, tiene a precisare che la sua contestazione aveva ad oggetto non le nuove assunzioni, ma le 35 promozioni messe in atto senza alcun concorso o prova selettiva, destinate al personale degli uffici.
“Rivolgendoci alla politica regionale” aggiunge la nota “abbiamo semplicemente chiesto un drastico intervento che possa riallineare le decisioni contemplate nei dispositivi di legge (tagli agli sprechi e ai costi della Casta) con quanto sta invece accadendo nelle imprese pubbliche di trasporto. Se tutto questo significa fare politica e assumere una posizione strumentale…”