“Chiodi s’è scordato, nel senso letterale del termine, di modificare una legge regionale sugli asili per la prima infanzia; gli abruzzesi potranno scordarsi, nel senso che invece dovranno rinunciarvi, degli asili nido nei luoghi di lavoro”, è quanto ha dichiarato il vicecapogruppo regionale Cesare D’Alessandro (IdV) in riferimento alla Delibera della Giunta Regionale n. 288/2001, pubblicata sul BURA n. 36 del 1° giugno.
Lo Stato, con la legge Finanziaria 2006, ha messo a disposizione della Regione una cospicua somma destinata allo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, comprensiva della quota di 5 milioni e 600mila euro (3 milioni e 600mila dal Fondo triennale, più 2 milioni dei FAS) per aprire asili nido nei luoghi di lavoro. Ma la Regione, in assenza di una propria legislazione, non ha potuto bandire il relativo concorso per la concessione dei finanziamenti.
“Chiodi, dal 2009 ad oggi – ha denunciato Cesare D’Alessandro – forse a causa della sua ben nota riottosità a venire in Consiglio regionale, ha infatti dimenticato di adeguare la vecchia legge regionale (la n. 76 del 2000) e non s’è accorto che per aprire asili nido nei luoghi di lavoro occorreva dotarsi di una legge regionale a tale scopo. Ora gli Uffici regionali, per evitare che lo Stato possa riprendersi quei soldi, stanno cercando di metterci una pezza che speriamo sia accettata a livello governativo, destinando quei soldi ai nidi comunali, peraltro già finanziati con 10 milioni di euro. Rimane comunque un fatto: gli abruzzesi, per le dimenticanze di Chiodi e della sua Giunta, dovranno continuare a fare a meno dei nidi nei luoghi di lavoro, che potrebbero risolvere il problema di tante famiglie abruzzesi. Dopo le brutte figure rimediate nella Sanità, adesso arrivano anche quelle nei servizi sociali. Non è possibile che tra i tanti suggeritori che ha, anche a pagamento, nessuno gli suggerisca che quando ci vuole una legge essa va fatta. Altrimenti oltre agli ammalati, a farne le spese saranno persino i neonati, per colpa di un Governatore che è convinto di poter amministrare la Regione con la partita doppia”.