E’ stata presentata questa mattina, nella sede della Regione Abruzzo a Pescara dal vice presidente Alfredo Castiglione, la moneta d’argento che riproduce quella coniata a Corfinium, prima capitale della Lega Italica, intorno al 91 avanti Cristo.
Realizzata dall’Ente Mostra Artigianato di Guardiagrele in occasione del 150esimo anniversario dell’Unita d’Italia, la moneta, principale simbolo dell’alleanza tra le popolazioni italiche, ha un valore particolare per l’Abruzzo dal momento che Corfinium, nei pressi di Sulmona, ventuno secoli fa ha rappresentato la prima capitale d’Italia. “Come assessorato abbiamo subito appoggiato l’iniziativa dell’Ente Fiera di Guardiagrele” ha detto Castiglione “e d’ora in poi questa moneta accompagnerà la nostra regione negli appuntamenti istituzionali più importanti. Ad esempio, domani Gianni Chiodi la donerà al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, quando sarà ricevuto insieme a tutti gli altri presidenti di Regione”.
Realizzata dai maestri d’arte orafa Eugenio di Rienzo di Scanno e Italo Lupo di Pescara, raffigura da un lato un volto femminile come personificazione dell’Italia, nome inciso esplicitamente, e dall’altro un’immagine del giuramento tra i guerrieri italici con le spade protese nell’imminenza del sacrificio animale di un porcellino, come da cerimoniale dell’epoca. La sua storia prende forma nell’inverno dell’anno 90 avanti Cristo quando un gruppo di popolazioni dell’attuale Italia centro meridionale, che comprendeva Marsi, Peligni, Vestini, Marrucini, Piceni, Frentani, Irpini, Lucani e Sanniti, finì con il diventare un vero e proprio stato antagonista a quello romano. Questo perché, nonostante l’alleanza di vecchia data con i romani stessi, la lunga militanza nell’esercito e la lealtà dimostrata, questi popoli non riuscivano a conquistare la cittadinanza romana a pieno titolo. Così crearono la Confederazione Italica, stabilirono la loro capitale a Corfinio e organizzarono una resistenza armata per rivendicare il loro diritto alla cittadinanza.
“Nonostante la successiva sconfitta militare” ha spiegato ancora l’assessore “l’obiettivo fu raggiunto ugualmente perché i romani compresero le ragioni di questi popoli e ne riconobbero i diritti civili. Perciò si può ben dire che in Abruzzo nacquero il nome, il concetto e l’idea dell’Italia, cosa che ovviamente ci rende orgogliosi”.