Si chiude oggi la 50esima edizione del Vinitaly di Verona. Le degustazioni hanno coinvolto soprattutto buyers stranieri che guardano di buon occhio la qualità dei vini abruzzesi.
In occasione del Vinitaly, il Dipartimento regionale per le Politiche agricole, ha diramato i dati ufficiali della produzione 2015. In Abruzzo si coltivano 32.725 ettari di vigneto, pari al 4,8% di quella nazionale. La coltivazione della vite si concentra per la quasi totalità sulla collina litoranea, in particolare in provincia di Chieti, dove ricade circa l’80% della superficie vitata; seguono Pescara, Teramo e L’Aquila. Il vitigno più diffuso è il Montepulciano, con quasi 19.000 ettari e copre circa il 75% dell’intera superficie vitata regionale.
Seguono i Trebbiani (toscano e abruzzese) con oltre il 30%, mentre più distanti ci sono i vitigni nazionali ed internazionali (Sangiovese, Chardonnay, Cabernet Sauvignon) e autoctoni (Pecorino e Passerina), questi ultimi però sono in forte crescita grazie ai significativi ed interessanti riscontri di mercato degli ultimi anni. Per quanto attiene i vitigni autoctoni, una particolare attenzione merita il Pecorino, che rappresenta ormai da circa un decennio la novità più interessante nel panorama enologico regionale. L’ultima novità del comparto enoico, presentata al Vinitaly, riguarda le bollicine: il Consorzio per la tutela dei vini d’Abruzzo ha presentato gli spumanti, che hanno riscosso successo da parte degli addetti ai lavori e della critica. Cresce anche l’export della Regione Abruzzo: nel 2015 la produzione venduta all’estero ha superato i 144 milioni di euro, pari a circa il 3% sul totale export Italia, facendo segnare un incremento sull’anno precedente di oltre il 9%.
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