Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano sono assolutamente tranquilli e sereni. O almeno così si definiscono. Sono trascorse solo poche ore dall’ennesimo ciclone che ha investito l’Abruzzo e che ha portato questa mattina all’arresto di Lanfranco Venturoni e Rodolfo Di Zio ed all’emissione di dodici avvisi di garanzia.
L’inchiesta è partita dalla Procura di Pescara e nel registro degli indagati risultano iscritti anche i due senatori del Pdl. ”Sono stato raggiunto da un avviso di garanzia le cui motivazioni vengo a conoscere dagli organi di stampa” dice Di Stefano. “Se siano queste o altre poco mi importa, perché in questa e in qualunque altra vicenda sono assolutamente tranquillo e sereno, non avendo mai in alcun modo compiuto atti che violino le leggi. Chi mi conosce sa della mia dignità e moralità, continuerò pertanto ad andare avanti fiero e a testa alta”.
Paolo Tancredi, invece, anticipa che chiederà di “vedere le carte nei tempi più stretti possibili, rispondendo punto per punto a ogni eventuale addebito per chiarire l’intera vicenda”. Su Venturoni poi “metto tutte e due le mie mani sul fuoco sulla sua integrità morale; entrambi abbiamo sempre fatto le cose in completa trasparenza. Mi sento di poter dire che, a parte perché lo conosco e perché conosco le vicende, non c’é niente che non possa essere tranquillamente spiegato. Sulla mia posizione non posso parlare perché non conosco nulla, aspetto le carte. Sono tranquillo e sereno. Ovvio, sto ricevendo un avviso di garanzia, ma credo che avrò modo di chiarire”.