In Abruzzo “il controllo di legalita’ e’ stato espletato con risultati positivi e a livelli professionali elevati e comunque adeguati e soddisfacenti”.
E’ quanto ha sottolineato Stefano Shiro’, presidente della Corte di Appello dell’Aquila, nel corso dell’inaugurazione del nuovo Anno giudiziario. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il dottor Pietro Mennini (gia’ Procuratore capo a Chieti) nominato pochi giorni fa dal Csm Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello del capoluogo, e la senatrice Federica Chiavaroli, appena entrata nel governo Renzi in qualita’ di sottosegretario alla Giustizia. Le difficolta’ legate al post terremoto “non hanno tuttavia impedito di raggiungere anche nel 2015, negli uffici aquilani, come in generale in quelli abruzzesi, elevati livelli di produttivita’ e comunque di ridurre l’arretrato sia nel settore civile che in quello penale”. “Quanto al controllo di legalita’ nel settore penale – ha scritto nella sua relazione il presidente Schiro’ – va in primo luogo evidenziata l’attivita’ della Direzione distrettuale antimafia, che ha dedicato la necessaria attenzione investigativa al fenomeno delle infiltrazioni di consorterie criminose nel territorio abruzzese, con attivita’ dedite all’investimento di capitali di illecita provenienza, contrastato dall’applicazione di misure di prevenzione reali nei confronti di imprenditori impegnati nei cantieri della ricostruzione, legati al cosiddetto clan dei casalesi, anche in relazione alla ricostruzione post sisma (che vede in aumento nei cantieri il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori, riconducibile alla camorra campana ed anche a organizzazioni straniere, in particolare romene), oltre ai reati tipici di tali organizzazioni criminali (estorsioni, traffico di armi, tentati omicidi, traffico di stupefacenti; piu’ radicate sulla costa – ha evidenziato il presidente – sono, invece, le organizzazioni criminali che controllano e gestiscono la tratta di donne e minori da avviare a prostituzione”.
Il presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Stefano Schiro’, in apertura della sua relazione sull’amministrazione della giustizia, ha voluto preliminarmente rivolgere “un deferente saluto al Presidente della Repubblica, anche nella sua veste di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, ringraziandolo, ancora una volta – ha detto – di averci onorato con la sua alta presenza, il 16 novembre 2015, in occasione della cerimonia di inaugurazione del Palazzo di Giustizia ricostruito dopo il sisma dell’aprile 2009, conferendo a tale cerimonia – ha sottolineato Schiro’ – un elevato valore simbolico e istituzionale e porgendo un tangibile segno di profonda considerazione per la tragedia che quasi sette anni fa ha colpito il territorio aquilano e di sensibile vicinanza dello Stato alla popolazione ancora segnata e prostrata da un dramma che continua a incombere sulla citta’, malgrado i processi che si sono registrati nella ricostruzione del territorio”. Schiro’ ha quindi rivolto “un commosso pensiero alle famiglie delle vittime del terremoto e, in particolare, alle figure degli avvocati e dei loro congiunti che in quella terribile notte persero la vita insieme a tanti altri cittadini”. Il presidente della Corte d’Appello, rimanendo sul tema, ha poi osservato che “la citta’ e’ impegnata da tempo in una lenta ma progressiva opera di ricostruzione e l’inaugurazione del Palazzo di Giustizia ha rappresentato un ulteriore tassello nel mosaico della ricostruzione in corso, la cui collocazione definitiva deve indurre all’ottimismo e alla speranza”.
Nella sua relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto abruzzese, il presidente della Corte d’Appello, Stefano Schiro’, ha ricordato come la stessa Corte sia stata particolarmente impegnata nella trattazione di diversi processi che hanno richiesto un particolare impegno. “Ci si riferisce a quelli, definiti in primo grado dal Tribunale di L’Aquila – ha scritto il presidente – per fatti collegati al sisma 2009, primo tra tutti quello a carico dei sette componenti della Commissione Grandi Rischi, imputati di omicidio colposo plurimo per condotte poste in essere poco prima del terremoto: per il numero degli imputati e delle parti civili, l’imponenza del materiale istruttorio, la particolare complessita’ e novita’ delle questioni giuridiche, il collegio designato ha dovuto dedicarvi buona parte del secondo semestre 2014, con stravolgimento dell’ordinario calendario delle udienze”. L’esito del processo, definito il 10 novembre del 2014 con sei assoluzioni e una condanna, e’ stato integralmente confermato dalla Corte di Cassazione con sentenza del 20 novembre 2015. “Ad esso – ha proseguito Schiro’ – si sono aggiunti molti procedimenti per omicidio colposo in relazione ai crolli di numerosi fabbricati, nei quali la pubblica accusa ha ravvisato profili di responsabilita’ per costruttori, progettisti, collaudatori o altre figure di garanzia”. Rimanendo alla ricostruzione post-sisma “di particolare rilevanza – viene evidenziato nella relazione – e’ il procedimento seguito al crollo di un balcone di un appartamento ubicato in una delle piastre del progetto Case, che ha portato al sequestro di 800 balconi e di un’intera piastra e che ha visto la recente conclusione delle indagini con contestazioni relative ai delitti di frode nelle pubbliche forniture, truffe, falsi, crollo colposo”.
Nella sua relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto abruzzese, il presidente della Corte d’Appello, Stefano Schiro’, ha ricordato come la stessa Corte sia stata particolarmente impegnata nella trattazione di diversi processi che hanno richiesto un particolare impegno. “Ci si riferisce a quelli, definiti in primo grado dal Tribunale di L’Aquila – ha scritto il presidente – per fatti collegati al sisma 2009, primo tra tutti quello a carico dei sette componenti della Commissione Grandi Rischi, imputati di omicidio colposo plurimo per condotte poste in essere poco prima del terremoto: per il numero degli imputati e delle parti civili, l’imponenza del materiale istruttorio, la particolare complessita’ e novita’ delle questioni giuridiche, il collegio designato ha dovuto dedicarvi buona parte del secondo semestre 2014, con stravolgimento dell’ordinario calendario delle udienze”. L’esito del processo, definito il 10 novembre del 2014 con sei assoluzioni e una condanna, e’ stato integralmente confermato dalla Corte di Cassazione con sentenza del 20 novembre 2015. “Ad esso – ha proseguito Schiro’ – si sono aggiunti molti procedimenti per omicidio colposo in relazione ai crolli di numerosi fabbricati, nei quali la pubblica accusa ha ravvisato profili di responsabilita’ per costruttori, progettisti, collaudatori o altre figure di garanzia”. Rimanendo alla ricostruzione post-sisma “di particolare rilevanza – viene evidenziato nella relazione – e’ il procedimento seguito al crollo di un balcone di un appartamento ubicato in una delle piastre del progetto Case, che ha portato al sequestro di 800 balconi e di un’intera piastra e che ha visto la recente conclusione delle indagini con contestazioni relative ai delitti di frode nelle pubbliche forniture, truffe, falsi, crollo colposo”.
Dalla relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto della Corte d’Appello di L’Aquila emerge che “Complessivamente elevati sono i dati relativi ai delitti di stalking e di maltrattamenti in famiglia, che confermano da un lato la crescente fiducia delle vittime nell’attivita’ di repressione da parte delle istituzioni, con conseguente emersione di vicende che in precedenza probabilmente non erano denunciate, ma evidenziano anche l’allarmante permanere di condotte violente e possessive contro le donne e i minori, retaggio – ha scritto il presidente della Corte Stefano Schiro’ – di culture del passato purtroppo non ancora superate. Quanto ad altri reati di elevato allarme sociale – e’ scritto ancora nella relazione – va segnalato il dato costante dei procedimenti per fatti di spaccio di sostanze stupefacenti e di sfruttamento della prostituzione soprattutto nella zona della Marsica e lungo la costa adriatica”. Inoltre, “Continua a destare allarme sociale il numero dei delitti contro il patrimonio, in particolare per quanto riguarda furti in appartamenti, ma anche rapine, estorsioni e riciclaggio, segnalati soprattutto dai Tribunali di Pescara, L’Aquila e Vasto”. “Schiro’ ha ricordato che “Presso quest’ultimo Tribunale si sta celebrando con rito ordinario il processo per un fatto di assoluto rilievo criminale, una rapina ai danni di un furgone portavalori, con l’imputazione anche di tentato omicidio ai danni delle guardie giurate, commessa sull’autostrada A/14 con le modalita’ tipiche di un’azione criminale”.
Non e’ una novita’ ma che la camorra, e altre organizzazioni criminali organizzate abbiano esteso i loro tentacoli anche in Abruzzo, lo ha voluto ribadire stamani, riferendo alcune circostanze, il presidente della Corte d’Appello dell’Aquila in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario. A L’Aquila imprenditori impegnati nella ricostruzione post-sisma e legati al clan dei casalesi sono stati gia’ scoperti e l’attivita’ investigativa delle Forze dell’Ordine non si e’ certo fermata. Il presidente della Corte, Stefano Schiro’, tra i procedimenti trattati dalla Direzione distrettuale antimafia ha segnalato, nella sua relazione, “quello in trattazione presso il Tribunale di Vasto (Chieti) a carico di un sodalizio criminale di stampo camorristico trasferitosi in Abruzzo da molti anni e dedito alla commissione di gravi reati in materia di stupefacenti e controllo del territorio; quello in trattazione presso il Tribunale di Pescara, che ha ad oggetto un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti in forma associata e organizzata, e quello per traffico di stupefacenti nella Marsica, caratterizzato da 70 indagati, 418 ipotesi di reato, 20 misure cautelari”. Piu’ in particolare, “Il Procuratore della Repubblica di Vasto ha evidenziato il costante pericolo di infiltrazioni criminali della malavita organizzata: trattasi, infatti – ha scritto nella relazione Schiro’ – di territorio a forte rischio, sia per la vicinanza ad aree a piu’ alta concentrazione malavitosa (il foggiano), sia per l’insediamento, in alcuni paesi del circondario, di esponenti della camorra napoletana, qui trasferitisi in anni passati”. Allargando lo sguardo al distretto abruzzese il presidente ha poi evidenziato come non sia mancato “impulso alle misure di prevenzione personali e patrimoniali e alle misure cautelari reali che hanno portato all’apprensione di numerosi beni immobili e mobili registrati, nonche’ di significative somme di denaro, come segnalato in particolare dalle Procure della Repubblica di Teramo e di Lanciano”. “Presso il Tribunale dell’Aquila si registra ancora un costante flusso di procedimenti per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, diretta conseguenza del sisma 2009, essendo numerosi i privati che tentano di ottenere i benefici economici previsti in favore di chi ha subito danni senza averne i requisiti. Nel Tribunale di Pescara e’ presente un numero consistente di procedimenti per reati associativi comuni, relativi soprattutto a sodalizi criminali che si occupano di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione di cittadine straniere. Va peraltro confermato – secondo il presidente della Corte d’Appello – che l’Abruzzo e’ una regione colpita dal fenomeno della tratta e dello sfruttamento della condizione femminile”.