Chiodi revoca ticket cataratta e tunnel carpale. Aveva ragione l’opposizione

claudio-ruffiniRevocata la delibera che introduceva il ticket sulla cataratta. Il Presidente della Regione Gianni Chiodi ha smentito ancora una volta l’ex commissario Redigolo e ha revocato la delibera nr. 72/2009 del 20 ottobre 2009, con cui era stato stabilito di trasferire anche al regime ambulatoriale l’esecuzione degli interventi di cataratta e liberazione del tunnel carpale.


Una mazzata per gli abruzzesi, denunciata subito dal gruppo consiliare del Pd, che all’indomani della delibera di Redigolo aveva sottolineato come per un intervento alla cataratta bisognava sborsare 108,45 euro, mentre per un intervento di liberazione dal tunnel carpale erano necessari 95,97 euro.
“Ancora una volta abbiamo avuto ragione – ha spiegato Claudio Ruffini – avevamo denunciato l’iniquità dei ticket che sarebbero gravati soprattutto sulle persone anziane, dimostrando che gli amministratori regionali scaricano la loro incapacità di riorganizzare il sistema sanitario regionale sulle tasche degli abruzzesi. Dopo aver accertato che i ticket avrebbero comportato un aumento della mobilità passiva e quindi un aumento dei costi per la sanità regionale, hanno fatto marcia indietro. Quando il Pd denunciò l’aggravio di costi per i cittadini abruzzesi furono inflessibili, adesso che a lamentarsi sono le casse regionali hanno preferito revocare la delibera. Ormai contano solo le cifre piuttosto che i cittadini”.
Secondo Ruffini, Chiodi e la maggioranza puntualmente vengono smentiti dalla minoranza oppure, come in questo caso, si smentiscono da soli. “Prima hanno accettato supinamente la decisione di Redigolo, poi dopo che lo stesso è stato mandato via hanno riconosciuto che i ticket su cataratta e tunnel carpale sono ingiusti verso i cittadini e creano semmai un danno alle casse regionali – ha precisato Ruffini – E’ scritto nello stesso dispositivo della delibera n. 32/2010 che revoca i ticket dove si dice che il ticket a carico dei cittadini non esenti appaia obiettivamente incongruo in relazione alle scelte operate per gli stessi interventi in regime ambulatoriale nelle altre Regioni e che l’applicazione dei ticket comporterebbe la possibilità che i cittadini ricorrano alla mobilità passiva verso altre regioni dove il ticket non è presente”. Ruffini vede una “Giunta regionale approssimativa che produce pochi interventi meritevoli e quando lo fa è soggetta al contenzioso con il Governo, che impugna le leggi approvate dal Consiglio regionale. L’incapacità amministrativa del centrodestra – ha concluso Ruffini – si è concretizzata nella mancanza di autorevolezza politica che sarebbe servita per ottenere garanzie e autonomia decisionale per rilanciare lo sviluppo della sanità abruzzese”.

 

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