La Regione Abruzzo, nel 2014 ha approvato un “Regolamento per la Gestione del Cinghiale”, che prevede il coinvolgimento diretto dei cacciatori, rendendoli non solo “fruitori” della risorsa cinghiale, bensì veri e propri “gestori” di porzioni di territorio a loro assegnate.
Tale regolamento è stato poi ulteriormente modificato e migliorato a settembre 2015, superando alcune “rigidità” che lo rendevano difficilmente applicabile ai territori.
Nonostante le oggettive difficoltà nella concreta attuazione di questo nuovo percorso – ha affermato l’Assessore Dott. Dino Pepe – dopo un anno dall’entrata in vigore del regolamento, si registrano segnali estremamente positivi, e una sorta di “inversione di tendenza” relativamente al numero di richieste di risarcimento danni da cinghiale.
Il dato che emerge, in maniera incontrovertibile, è una consistente e sostanziale riduzione di circa il 30% delle richieste di risarcimento a livello regionale.
Il risultato, sebbene riferito solo al numero di richieste di risarcimento pervenute e non all’entità economica del danno e, per l’annualità 2015, solo al periodo:1 gennaio – 31 ottobre (periodo dopo il quale tutte le colture danneggiabili dal cinghiale sono state raccolte), deve essere giudicato molto positivo.
Innanzitutto si rileva che quest’anno, durante l’attività di selecontrollo (maggio-settembre) sono stati abbattuti molti più cinghiali rispetto all’anno scorso (+80% su base regionale). Questo dato ha senz’altro contribuito, in maniera determinante, alla riduzione dei danni in agricoltura.
Innanzitutto si rileva che quest’anno, durante l’attività di selecontrollo (maggio-settembre) sono stati abbattuti molti più cinghiali rispetto all’anno scorso (+80% su base regionale). Questo fattore ha senz’altro contribuito, in maniera determinante, alla riduzione dei danni precedentemente illustrata.
Corre l’obbligo porre l’attenzione su alcune esperienze gestionali, particolarmente positive, fatte da due ATC regionali, in particolare: ATC Pescara e ATC Chietino-Lancianese.
In questi due ATC è stato attivato, in via sperimentale e con la collaborazione fattiva delle Associazioni Agricole, un vero e proprio “servizio di pronto intervento cinghiale”, per cui il singolo agricoltore poteva “segnalare” direttamente all’ATC (tramite apposito modulo disponibile su internet) la presenza di danni e/o cinghiali sulle proprie colture. Successivamente l’ATC, in tempo reale (nel giro di 24-48 ore) dava risposta al singolo agricoltore.
Questa operatività immediata ha permesso ai due ATC di effettuare un gran numero di interventi positivi, sia concentrando l’attività dei selecontrollori nelle zone di maggior danno (diversamente a quanto avveniva in passato) sia con la consegna dei recinti elettrificati che, laddove sono stati consegnati hanno praticamente ridotto a zero i danni.
Sono convinto – afferma ancora l’Assessore – che ulteriori interventi migliorativi sul Regolamento permetteranno in futuro di gestire il cinghiale in maniera complessiva superando le criticità che si sono avute in questo inizio. Tra l’altro, come previsto dal calendario venatorio vigente, si potrà effettuare, previa approvazione da parte delle Province del piano di prelievo, la caccia di selezione anche nel mese di gennaio aumentando di fatto da 3 a 4 l’attività venatoria.
Una novità assoluta quella dell’inserimento della caccia di selezione nell’ambito del calendario venatorio che da una parte costituisce uno strumento che aiuta a diminuire la presenza eccessiva della specie e dall’altra consente al cacciatore di prolungare l’attività venatoria. Intendo al riguardo esprimere un sentito ringraziamento a tutti gli attori di questo nuovo modello di gestione, dalle Provincie agli ATC, sino ai cacciatori che hanno dimostrato saggezza e spirito collaborativo. Adesso inizia una nuova fase con l’obiettivo di realizzare una vera e propria filiera virtuosa capace di trasformare la problematica in risorsa.