Un impegno diretto a sostegno dell’ambiente che ci circonda e che è patrimonio di tutti, per non restare “indifferenti rispetto ai problemi che riguardano il fazzoletto di terra che ci è stato affidato”.
I Vescovi della Conferenza Episcopale dell’Abruzzo e del Molise (Ceam) affrontano il tema delle emergenze ambientali e della crisi economica in un documento stilato lo scorso 21 aprile.
Già due anni fa, il 25 luglio 2008, si erano schierati in difesa del territorio locale, “teatro di pericolose emergenze ambientali che mettono a grave rischio ecologico le nostre regioni, da sempre considerate un polmone verde”.
Ed oggi, intervengono nuovamente sulla questione, “sempre per amore del nostro popolo, per promuovere il rispetto dell’ambiente attraverso una spiritualità tanto vigile verso il prossimo, quanto impegnata nell’adorazione del Creatore, nella consapevolezza che le preoccupazioni riguardo alla salvaguardia del creato allora segnalate sono ancora attuali e in alcuni casi perfino maggiori”.
Nel documento vengono affrontate le diverse questioni che preoccupano la regione abruzzese. A partire dalla “minaccia” del Centro Oli di Ortona.
“Il nostro allarme” scrivono “non è restato inascoltato, al punto che lo stesso Governo regionale ha varato una legge a tutela del territorio, nei confronti di un’attività considerata tra le più inquinanti per le risorse naturali, con conseguenze anche gravi sulla salute degli abitanti. Purtroppo, questa legge è stata impugnata a livello nazionale perché si occupa anche di ciò che riguarda il mare, materia che non è di competenza regionale. Auspichiamo che si attivi una collaborazione efficace fra Governo nazionale e Regione al fine di mantenere gli impegni assunti e tutelare tanto il nostro territorio, quanto il nostro mare, risorsa e patrimonio prezioso della nostra gente”.
E poi, ancora, il rischio privatizzazione dell’acqua, “bene comune la cui fruizione è un diritto fondamentale e inalienabile di tutti. Ribadiamo la nostra preoccupazione riguardo a progetti di privatizzazione della gestione di questo bene, mentre richiamiamo l’urgenza di una costante ed efficace vigilanza da parte delle Autorità responsabili sulla qualità dell’acqua che beviamo. Esprimiamo inoltre il nostro convinto appoggio all’impiego di fonti energetiche pulite, quali l’eolico e il fotovoltaico, a condizione che ciò avvenga in modo rispettoso dell’impatto ambientale e a norma di legge. In tal senso sta intervenendo anche il Governo regionale”.
Nel documento si parla anche della “sempre più preoccupante” emergenza rifiuti.
“Se ribadiamo la nostra volontà a cooperare attraverso la rete delle parrocchie all’educazione alla raccolta differenziata, oltre che ad adottare stili di vita ispirati alla sobrietà, chiediamo tempestività, organicità, legalità e chiarezza di interventi in questo campo da parte delle Autorità competenti. Ci viene segnalata in particolare la minaccia costituita in alcune zone da un inadeguato smaltimento di materiali tossici come l’amianto. Invitiamo tutti ad una mobilitazione morale e spirituale per tenere alta la vigilanza e la corresponsabilità per la diagnosi dei rischi e le terapie da adottare in questo campo”.
Infine, la grave crisi economica ed occupazionale.
“Se si intravedono segnali di ripresa a livello globale e nazionale, la ricaduta dei processi critici sulla vita quotidiana della nostra gente ci sembra oggi più che mai negativa. Molte famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese e la mancanza di lavoro suscita timore e sconforto quanto mai fondati. Ai responsabili della cosa pubblica e agli imprenditori chiediamo uno slancio di coraggio e di generosità a tutto campo: è tempo di sacrifici per tutti, ma è giusto che un prezzo maggiore sia pagato non dai più deboli, ma da chi più ha e più deve investire per il bene comune. Preghiamo affinché questo nostro grido non resti inascoltato e ciascuno misuri le proprie scelte davanti al giudizio di Dio, che ci chiama a rispondere ai bisogni dei più poveri. Possa lo Spirito del Risorto illuminare tutti, governanti e cittadini, e aiutare in particolare la comunità cristiana ad essere testimone di stili di vita ispirati alla sobrietà, alla solidarietà verso i più deboli e a scelte responsabili davanti a Dio e nei confronti del prossimo e delle generazioni a venire”.
Marina Serra