Lavoro nero agricoltura, Acerbo (Prc) e Saia (Pdci):”approvare subito la legge”

lavoro_agricolturaPescara. Il blitz della polizia ad Avezzano e nel Fucino nei dormitori fatiscenti dove trovano rifugio immigrati clandestini, ha suscitato giustamente attenzione da parte degli organi di informazione. Il quadro che viene fuori dai resoconti giornalistici è disumano per le proibitive condizioni igieniche, gli escrementi, la promiscuità.

 

E´ probabile che il seguito dell´inchiesta riveli la presenza anche nel Fucino di organizzazioni dedite allo sfruttamento in agricoltura dell´immigrazione clandestina. La vicenda, già di per sé raccapricciante, però, non è certo un caso isolato in Abruzzo.  Già l´inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara di qualche mese fa ha attestato la diffusa presenza in Abruzzo di forme di sfruttamento schiavistico di lavoratori immigrati clandestini con retribuzioni intorno ai 4 euro giornalieri (il prezzo di un pacchetto di sigarette). “Dove dovrebbe andare a dormire un immigrato? Con quali soldi potrebbe trovare un´abitazione decente e non sovraffollata ?”. Gli interrogativi se li pongono i consiglieri regionali Maurizio Acerbo (Prc) e Antonio Saia (Pdci), che puntano l’indice su quelle che sono le politiche governative. “ Il nostro governo egemonizzato dalla Lega” si legge in una nota, “ combatte i poveri e non la povertà e quindi finora l´unica risposta è il rimpatrio dei malcapitati di turno che saranno immediatamente rimpiazzati da altre braccia da sfruttare. Etica e intelligenza dovrebbero invece spingere le istituzioni a una lotta senza quartiere contro coloro che sfruttano il lavoro nero di questi esseri umani senza diritti. Non basta l´impegno delle forze dell´ordine e della magistratura. Sono indispensabili strumenti normativi di effettivo contrasto di questo fenomeno”. L’analisi politica offre lo spunto ai due consiglieri regionali per ricordare la necessità di approvare una specifica legge in materia, proposta peraltro che Acerbo e Saia hanno già presentato nelle scorse settimane e che prevede forme di contrasto al lavoro non regolare in agricoltura. “  Il progetto di legge” si legge, “ prevede l´obbligo del rispetto delle norme contrattuali pena la revoca dei finanziamenti pubblici . Introduce l´indice di congruità come condizione per accedere ai contributi di qualsiasi genere (l´indice di congruità definisce il numero di lavoratori necessario per la produzione dichiarata da una determinata azienda, ndr). Prevediamo l´obbligo per i soggetti beneficiari di finanziamenti pubblici di comunicare l´avvio di un rapporto di lavoro il giorno antecedente l´inizio effettivo del rapporto. Inoltre la Regione ha il compito di promuovere protocolli tra le amministrazioni pubbliche e istituisce l´Osservatorio Regionale sul lavoro non regolare con relativa banca dati. Il nostro progetto di legge ha già ricevuto il parere favorevole della commissione agricoltura del Consiglio Regionale ed è ora all´esame della commissione Attività Produttive. Comprendiamo che la maggioranza voglia approfondire il tema, ma dato che il testo è a disposizione da mesi pensiamo che sia opportuno portarlo in tempi brevi all´approvazione del consiglio regionale”.

 

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