Silvio Paolucci considera illegittime le nomine Asl

paolucciPescara. Dopo il pronunciamento della Consulta sul Lazio in merito alle nomine operate nell’ambito della sanità, Silvio Paolucci, segretario regionale del Pd abruzzese, prende la balla al balzo per avvalorare quanto espresso dalla minoranza regionale in Consiglio.

La sentenza ha, infatti, stabilito che rientra tra le facoltà del commissario ad acta il potere “non già soltanto di proporre alla Regione “la sostituzione dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere”, bensì quello “disporre motivatamente” la sospensione delle funzioni dei direttori generali, facoltà che implica, evidentemente, anche quella della loro sostituzione, trattandosi di assicurare, con tale misura, la continuità nello svolgimento di incarichi che, per il loro carattere apicale, non tollerano alcuna vacatio”.

Secondo Paolucci, dunque, la Corte costituzionale avrebbe dichiarato illegittime le nomine perché il settore è commissariato. Stessa condizione di quella abruzzese. A rischio, pertanto, le nomine effettuate dalla giunta Chiodi, con riflessi anche sulla soppressione delle Asl di Lanciano-Vasto e Avezzano-Sulmona.

“La giunta Chiodi” deduce Paolucci “non poteva procedere alle nomine né al commissariamento delle Asl, operazione con cui il Pdl ha voluto occupare i posti di potere forzando la mano. La sanità in Abruzzo è all’anno zero, mentre la giunta Chiodi si preoccupa solo degli incarichi, snobbando l’apertura di un confronto su proposte che mirano a rendere più efficiente il sistema sanitario con una rete regionale dell’emergenza, il potenziamento dei distretti sanitari di base e una riorganizzazione della rete ospedaliera che punti al rafforzamento dei servizi territoriali. Al contrario, si apre la stagione dei contenziosi”.

Dello stesso avviso anche Camillo D’Alessandro, capogruppo del Pd al Consiglio regionale, che si dichiara preoccupato di vedere l’Abruzzo esposto ad un rischio enorme. Proprio D’Alessandro, infatti, aveva proposto l’improcedibilità della norma, al momento del commissariamento, con gli stessi motivi oggi acclarati dalla corte costituzionale, inserendoli in un documento tecnico-giuridico bocciato dalla maggioranza. “Ora per la Regione rischia di aprirsi la fase dei contenziosi” è il suo commento a riguardo. “Qualunque atto dei commissari e degli attuali direttori generali rischia di essere oggetto di contenzioso da chi dovesse sentirsi chiamato in causa, a partire dalle cliniche private. Il primo atto che rischia di saltare è proprio quello della fusione delle Asl. Ma, visto che questo rischio l’avevamo denunciato in Consiglio regionale, non vorremmo che tutto questo sia stato proprio cercato. Chiodi subisce uno smacco evidente”.

 

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