Roma. Non si terra’ il referendum abrogativo della riforma della geografia giudiziaria, che ha portato alla chiusura di circa mille uffici giudiziari ‘minori’.
La Corte Costituzionale ha infatti dichiarato inammissibili i quesiti referendari, presentati da cinque consigli regionali (Basilicata, Puglia, Sicilia, Abruzzo e Campania), relativi all’abrogazione delle disposizioni sulla soppressione di 30 tribunali ordinari e delle rispettive procure, nonche’ di 220 sedi distaccate.
Gia’ un anno fa, la Consulta aveva detto no al referendum sulla geografia giudiziaria, ma il quesito era stato di nuovo sottoposto dai Consigli regionali al vaglio della Cassazione e quindi della Corte Costituzionale.