Nella mattinata di oggi, il Consiglio dei ministri, ha approvato il primo decreto legge Covid del governo Draghi.
Il nuovo provvedimento ha prorogato fino al 27 marzo il divieto il spostamento tra regioni (che scadeva il 25 febbraio).
Le vere novità però riguarderanno le zone rosse: non sarà più possibile spostarsi, in queste fasce di rischio, per andare a trovare parenti e/o amici. Solo nelle fasce gialle ed arancioni ci si potrà spostare verso abitazioni private, nel numero di 2 adulti, insieme ad eventuali figli minori di 14 anni o persone non autosufficienti.
Resteranno in vigore le deroghe previste per gli spostamenti: consentiti per comprovate esigenze lavorative, di necessità e/o salute, sempre muniti di autocertificazione, come è sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, residenza o abitazione.
Altra misura confermata è quella che interessa i piccoli Comuni: “nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore ai 5000 abitanti sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 km dai confini”.
Le nuove disposizioni entreranno in vigore dal 5 marzo con la conferma di molti provvedimenti già inserirti nel precedente Dpcm, ad esempio sarà confermato il coprifuoco mentre una novità potrebbero essere i mini lockdown provinciali.
Quello su cui ora si stanno spendendo i Presidenti di regione sono le riaperture: molte attività sono ferme da lungo tempo e ci si aspetta un piano sia per i ristori che per una riapertura differenziata delle stesse. Dopo il parere del Comitato tecnico scientifico che vedeva un pericolo per i contagi la riapertura di bar e ristoranti la sera, e dopo aver chiarito che sulle stesse è la politica a dover decidere, si attende per il fine settimana una presa di posizione in merito da parte del governo Draghi (per quei territori dove i contagi sono bassi). I governatori hanno chiesto “di valutare le restrizioni che si sono rivelate più o meno efficaci, per soppesare quali attività sia necessario chiudere o limitare e quali invece possano essere riaperte, con protocolli aggiornati.
Sono sempre state le Regioni a chiedere al governo che il MEF (ministero dell’Economia e delle Finanze) sia inserito a pieno titolo nella Cabina di Regia con l’obiettivo di pensare contemporaneamente sia alle misure anti-covid che all’erogazione di ristori e sussidi.