Previsioni CIA sulla Vendemmia 2023 in Abruzzo: un’annata difficile

L’avvicinarsi della vendemmia 2023 porta con sé notevoli incertezze in un anno complicato come questo, dove i cambiamenti climatici hanno inflitto un pesante colpo alla produzione di vino, con l’alternanza di ondate di calore e intemperie dannose per i vigneti. In pericolo si trovano i vini emblematici della regione, il Trebbiano e il Montepulciano.

due bicchieri di vino
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Nel periodo aprile-giugno 2023, abbondanti piogge hanno flagellato i territori di Atri, Orsogna, Ortona, Teramo, Tocco da Casauria e Vicoli, superando i 400 mm di precipitazioni, creando così le condizioni ideali per la diffusione della plasmopara viticola, causa della peronospora, una malattia che colpisce le piante. Questi dettagli emergono da un’analisi dei Tre Bicchieri firmata da Gianluca Atzeni per Gambero Rosso.

Un anno difficile per i vini pregiati d’Abruzzo

La provincia di Chieti sta attualmente affrontando un periodo poco positivo, con una riduzione stimata tra il 30% e il 40% della produzione a causa di problemi fitosanitari. Nel 2022, i volumi di vino raggiunsero 1,15 milioni di ettolitri, di cui 0,83 milioni corrispondevano esclusivamente al Montepulciano d’Abruzzo.

Nonostante sia prevista la raccolta nella seconda decade di agosto, le elevate temperature delle settimane recenti potrebbero anticiparla. Tuttavia, sarà una vendemmia improntata alla sostenibilità, poiché un numero crescente di aziende ha abbracciato pratiche biologiche e di lotta integrata, ovvero una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci, rimedi usati per la protezione delle piante dai parassiti che però possono anche avere effetti dannosi se utilizzati in modo massiccio.

un bicchier di vino e dei grappoli d'uva
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Quest’anno le condizioni non ottimali per la vendemmia hanno messo a rischio due vini rinomati della cultura enologica italiana: il Trebbiano e il Montepulciano. Il primo viene prodotto da varietà di uva bianca diffusa in molte regioni italiane, ma in particolare Abruzzo, Toscana e Umbria. Il secondo è noto come la perla dei rossi abruzzesi.

Le valutazioni dei nostri esperti indicano che le condizioni climatiche e agronomiche dell’Abruzzo non hanno favorito la creazione di un ambiente ottimale per la crescita e la maturazione dell’uva”, afferma il presidente Nicola Sichetti. “In qualità di CIA, faremo il massimo per offrire supporto ai nostri associati e agli operatori vitivinicoli in questo periodo difficile, consapevoli che talvolta dalle annate complesse possono nascere vini eccezionali.

Ora confidiamo che l’estate prosegua con clima caldo e sole, affinché possiamo ottenere livelli qualitativi elevati. In definitiva, questa vendemmia ci mette di fronte alla necessità di intensificare gli sforzi nella ricerca per rendere alcune varietà più resistenti alle avverse condizioni climatiche che si verificano in stagioni impegnative come questa”.

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