Palermo (3-5-2): Pomini; Dawidowicz, Struna, Rajkovic; Rispoli, Jajalo, Chochev (56’ Gnahoré), Coronado (75’ Trajkovski), Aleesami; Nestorovski (85’ Moreo), La Gumina. A disposizione: Maniero, Accardi, Fiore, Fiordilino, Murawski, Rolando, Balogh, Szyminski. Allenatore: Bruno Tedino.
Pescara (4-3-3): Fiorillo; Fiamozzi, Coda, Fornasier, Crescenzi; Coulibaly (75’ Machin), Brugman, Valzania; Mancuso (85’ Balzano), Pettinari (80’ Cocco), Capone. A disposizione: Savelloni, Perrotta, Gravillon, Yamga, Baez, Bunino, Falco, Cocco, Cappelluzzo. Allenatore: Giuseppe Pillon.
Reti: 24’ Coronado, 39’ Valzania
Arbitro: Fabio Piscopo di Imperia (Citro-Scatragli/Schirru)
Ammoniti: Coda, Jajalo, Gnahoré
Esordio difficile per Pillon sulla panchina del Pescara, fuggendo dai play-out contro un Palermo che lotta per la seconda piazza: si riparte da Zeman, con il Mancuso-Pettinari-Capone nell’attacco del 4-3-3, gestito dal recuperato Brugman. I siciliani partono con La Gumina in coppia offensiva con Nestorovski, e Chocev in mediana insieme a Coronado e Jajalo.
Primo squillo al 7’, firmato Palermo: traversoni di Rispoli per Rispoli per La Gumina che, però, la alza troppo di testa fa passare la palla di poco sopra la traversa. Risponde, al 9’, Brugman con una bomba a sorpresa dalla distanza, Pomini ribatte con i pugni. Ritmi allegri, i rosanero guadagnano il piazzato dai 30 metri all’11’, Coronado fa girare il destro che scende bene ma sfiora soltanto il “sette”. Isolani indiavolati, al 14’ Coronado sfugge sul corridoio destro ma viene chiuso da Brugman, stessa sortita poco dopo di Rispoli, Crescenzi fa guardia, l’attaccante va giù in area ma per Prisco non c’è rigore. Coronado è spina in entrambi i fianchi del Delfino, sguscia al 19’ anche sulla sinistra, scodella la sfera in area piccola, Fiorillo esce con i pugni alti per anticipare Rispoli in agguato. Il terzo è il tentativo buono e, al 24’, Coronado serpeggia dal fianco sinistro, fa rinculare Coulibaly e Fiamozzi, se li beve e batte Fiorillo con una rasoiata sul palo lontano. 1-0. Gli abruzzesi faticano a recuperare l’assetto ma si fanno trovare pronti al 35’ ad approfittare di un disimpegno sbagliato, Pettinari recupera, monta palla al piede e conclude secco, ma scheggia il palo destro. 39’ Sfortuna che propizia il tocco per il pareggio, al 39’, Capone entra dalla sinistra, viene chiuso da 3 difensori, cerca il tiro, Rispoli respinge in scivolata con la schiena, la palla arriva a Valzania che calcia a occhi chiusi, Chochev intercetta e innesca un pallonetto involontario, imprendibile per Pomini. 1-1. Ultimi istanti di frazione con la squadra di Tedino all’assalto, Fiorillo ricaccia via ogni pericolo.
Niente cambi a inizio ripresa e non cambia nemmeno lo spartito: Coronado implacabile, conclude subito in porta, palla respinta in difesa che diventa assist per il colpo di testa di La Gumina, bloccato senza problemi da Fiorillo. Dall’altro lato, in contropiede, risponde ancora una volta Brugman, sempre da fuori, lambendo di poco il palo. La ripartenza diventa l’arma prediletta dagli adriatici e, 3 minuti più tardi, Mancuso ci va ancora più vicino con un diagonale dal limite. Se il Pescara rialza la testa, Tedino corre ai ripari con Gnahoré per Chochev, ma il Palermo sbanda ancora al 68’: campanile in area siciliana, non intervengono né Rajkovic né Struna, Pettinari si ritrova servito dal rimbalzo in area piccola e cerca la semirovesciata, mandandola alta da 2 metri. Chiuso bene nelle retrovie, Pillon ingabbia l’avversario e attende il fianco scoperto, piazzando anche Machin in agguato in zona rossa, rinunciando all’interdizione di Coulibaly; Tedino, invece, perde i pezzi: si fa male Coronado ed entra Trajkovski. Tra i due, azzecca il pescarese: appena entrato, al 77’, Machin raccoglie il cross, sottoporta, sul suo tiro la respinta che innesca Mancuso, Rajkovic lo chiude fallosamente ed è calcio di rigore; sul dischetto va Brugman ma Pomini azzecca il lato e respinge alla propria destra. Le ultime carte di Pillon sono Balzano e Cocco, dentro per Pettinari e Mancuso negli ultimi dieci minuti di fuoco, mentre Machin costringe Pomini al tuffo per sventare una punizione velenosa. Cinque minuti extra-time e i siculi vedono il vantaggio spazzato via da Crescenzi: diagonale teso dalla sinistra, Moreo anticipa e supera di testa Fiorillo ma sulla linea arriva Crescenzi a rimandarla al mittente. Rosanero fino alla fine, Gnahoré lancia il sasso da fuori, Fiorillo si arrabatta e salva ancora il pari finale.
Pillon parte in pari, un buon pari, se non un’occasione più ghiotta, considerando il rigore sbagliato e varie occasioni non meglio sfruttate. Niente di eclatante, al netto anche di quanto può reclamare il Palermo, ma un buon segnale rispetto alla necessità di rialzare testa e morale da una situazione precipitante in atto ormai da mesi.