Covid, due Dpcm per dicembre. Verso una “zona gialla unica a tempo” ma la scuola resta fuori.

 

Scuole chiuse e negozi aperti.
Il prossimo decreto del 3 dicembre non prevederà alcun cambiamento, rispetto a quello in vigore, sul fronte dell’Istruzione: resta la didattica a distanza almeno fino al 7 gennaio per gli istituti interessati (medie, licei ed università).
La Ministra Azzolina, riporta il Corriere della Sera, ad una riunione a Palazzo Chigi ha sbottato “Vi sento parlare di aprire negozi e piste da sci ma nessuno di voi ha qualcosa da dire sulla scuola”?.
E se i 5 stelle sperano di mettere fine alla didattica a distanza dopo l’Epifania, è più cauto il Ministro della Salute Speranza “Dovremo vedere come siamo messi” gennaio è lontano e nessuno può azzardare previsioni a lungo termine.
Sul fronte consumi l’obiettivo del Governo sembra essere quello di riaprire mettendo l’Italia in una zona gialla unica a tempo (bisognerà però vedere come ciò sarà possibile per le zone rosse) con un alleggerimento di tutte le misure, a partire da un allungamento degli orari:
coprifuoco: l’ipotesi è spostarlo dalle 22 alla mezzanotte e per la settimana dal 24 al 31 dicembre fino all’una.
bar e ristoranti: riprendono i turni serali ma al tavolo non si potrà stare in più di sei persone.
negozi: si guarda allo shopping natalizio permettendo orari di apertura prolungati ma sempre con ingressi contingentati e mantenendo tutte le norme igieniche.
spostamenti: se i dati dovessero continuare a migliorare il Governo sta pensando alla possibilità di consentire gli spostamenti tra Regioni per permettere agli italiani di rivedere i propri familiari.
Due provvedimenti dunque, un Dpcm il 3 dicembre e l’altro a distanza di 15 giorni che, sulla base dell’andamento dei dati, porterà l’Esecutivo a intervenire sulle misure. Tutto questo per evitare che le riaperture possano vanifica gli sforzi e trasformare il Natale in un secondo Ferragosto.
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