I Nas hanno effettuato un maxi sequestro di panettoni e prodotti natalizi scaduti che erano pronti per essere messi in vendita. Fate molta attenzione.
Operazione per evitare guai sanitari di fronte a dei dolci per Natale che sono in scadenza. Ecco di cosa si tratta. Ma chi sono i Nas? Per i pochi che non li conoscono, questa unità specializzata fa parte del Comando dei Carabinieri ed è attiva per la tutale a della salute. Da questa dipendono nuclei antisofisticazioni e sanità del corpo. Con sede a Roma sono stati fondati nel lontano 1962 e fanno parte del Ministero della Salute oltre che dell’arma.
Oggi torniamo a parlare di questo corpo per una missione legata a panettoni e prodotti natalizi scaduti che sono stati fermati prima di diventare un problema serio per la popolazione. Andiamo ad analizzare di quali alimenti si tratta nello specifico per mettere in guardia sulle potenziali problematiche. Per fortuna non erano stati ancora messi in vendita, questo non vuol dire che disattenzioni del genere non possano accadere in futuro.
Panettoni e non solo fermati alla vendita
Il NAS ha sequestrato 4246 prodotti dolciari e denunciato anche due persone per frode alimentare. Il grave caso è scoppiato tra Agrigento e Palermo con sequestri durante un’ispezione presso un istituto di formazione professionale dove sono stati trovati kg di prodotti scaduti tra panettoni e creme spalmabili.
I prodotti presentavano etichette adesive con date di scadenza falsificate e che erano pronte per essere commercializzate. Il trucco fraudolento era quello di spostare la data con l’applicazione di un’etichetta identica a quella presente e reale. Tra questi si parla di 2094 panettoni da 1 kg che portavano scadenza febbraio 2025 quando quella reale era febbraio 2024 e che dunque sono scaduti già da un anno.
I militari del NAS hanno colto in flagrante un addetto mentre incollava le etichette. Si parla di una truffa che avrebbe generato un profitto di oltre 55mila euro con due persone che sono state deferite alla Procura della Repubblica di Agrigento non solo per frode ma anche per messa in pericolo della salute pubblica.
L’azienda era molto attiva sui social network dove metteva in promozione i suoi prodotti e aveva addirittura un call center per gestire le vendite. Erano stati venduti già 30mila panettoni per un movimento di soldi davvero molto importante e che sicuramente metteva al centro molte più delle due persone messe sotto deferimento.