Pescara (3–5–1–1): Fiorillo; Sorensen (46’ Balzano), Bocchetti, Scognamiglio; Bellanova, Dessena (70’ Capone), Valdifiori (70’ Omeonga), Tabanelli, Masciangelo (46’ Nzita); Machin; Odgaard (46’ Ceter). In panchina: Alastra, Radaelli, Drudi, Guth, Rigoni, Basit, Galano, Riccardi, Vokic. Allenatore: Roberto Breda
Venezia (4–3–3): Pomini; Mazzocchi, Modolo, Ceccaroni, Felicioli; Maleh (87′ Svoboda), Tugourdeau (58’ Fiordilino), Crnigoj; Aramu (71’ Dezi), Di Mariano (58’ Johnsen); Bocalon (58’ Esposito). In panchina: Lazar, Carotenuto, Cremonesi, Ferrarini, Ricci, St. Clair, Rossi, Molinaro. Allenatore: Paolo Zanetti
Reti: 15’ Sorensen (a), 74’ Modolo
Arbitro: Lorenzo Illuzzi di Molfetta (Affatato-Trincheri/Rapuano)
Ammoniti: Sorensen, Dessena, Aramu, Balzano
Dopo il pari con la capolista Empoli, il Pescara ospita il quotato Venezia per tornare a vincere e lasciare il fondo della classifica. Sotto il nevischio dell’Adriatico, Breda schiera Machin dietro a Odgaard, con Sorensen e Scognamiglio a guardia di Fiorillo. Senza il bomber Forte, Zanetti risponde con Bocalon nel tridente offensivo con Aramu e Di Mariano.
Il Venezia più propositivo del Pescara in avvio e al 15’ spunta il vantaggio su corner: è, però, di Sorensen, nel tentativo di contenere Modolo, il colpo di testa che batte Fiorillo. 0-1. I lagunari ne guadagnano in entusiasmo e, al 20’, Aramu ci riprova chiudendo una cavalcata solitaria con una botta dalla distanza che Fiorillo deve deviare in corner. In campo praticamente solo il Venezia che si rifà sotto al 28’ con un lancio chilometrico, Scognamiglio la può controllare agevolmente invece cerca un tacco inguardabile che manda in porta Bocalon, e Fiorillo deve di nuovo opporsi in angolo – il decimo consecutivo per gli ospiti- con un miracolo che fa uscire la palla a fil di palo. E dalla bandierina è un altro brivido per il portiere pescarese. In netta superiorità, la squadra di Zanetti gestisce fino all’intervallo: Pescara inesistente!
Breda rientra nel secondo tempo con una rivoluzione: Ceter, Nzita e Balzano per Sorensen, Masciangelo e Odgaard. Non ne giova la manovra abruzzese, seppur il match trovi maggior equilibrio. Solo un calo di giri per il Venezia che, con calma, raddoppia al 74’, ancora su corner: stavolta Modolo non trova opposizione e incorna autonomamente in rete. 0-2. Il primo tiro in porta del Pescara arriva al 76’: Scognamiglio svetta su una punizione dalla distanza di Machin, ma Pomini riesce a smanacciare la palla sopra la traversa. Dagli sviluppi del corner, Tabanelli la spunta nel flipper e conclude secco a sorpresa, fuori di un metro. Il Venezia alza il piede dal gas, il Pescara cerca di approfittare e Ceter, all’84’, si guadagna un rigore di mestiere, grazie all’appoggio sulla spalla di Felicioni: ma l’attaccante colombiano la manda in curva dagli 11 metri. Gli adriatici ci credono fino alla fine ma Ceter, che raccoglie sottoporta da Scognamiglio, al 92′ manca di potenza e Pomini controlla. L’ultima chance prima del sipario.
Un’altra brutta sconfitta e un’altra brutta prestazione per il Pescara, privo di iniziative e ordine tattico. L’alibi di Empoli potrebbe già essere scaduto: per Breda è di nuovo rischio esonero.